USURA ED ESTORSIONE: ARRESTI A CAVA

Da persone offese e vittime a parte attiva dell’organizzazione criminale. E’ il dato che spicca nell’operazione che questa mattina ha portato gli agenti della squadra mobile della questura di Salerno ed i carabinieri del reparto territoriale di Nocera inferiore ad eseguire, su ordinanza del gip del Tribunale di Salerno, tre ordinanze di custodia cautelare. Associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di droga, usura pluriaggravata, estorsioni continuate aggravate dal metodo mafioro ed intestazione fittizia dei beni. Questi i reati di cui dovranno rispondere le tre persone arrestate. L’operazione avviata nel 2015 ha portato al sequestro di due società di Cava de’Tirreni del settore dei trasporti privali e del noleggio e vendita di autovetture mentre sono state eseguite perquisizioni nei confronti di altri quattro indagati di dui tre provenienti dal’area di Scafati- Castellamare di Stabia, attualmente coinvolti nell’attività di usura e in un caso nel delitto di riciclaggio.

Oltre una decina le vittime di usura identificate così come hanno spiegato gli inquirenti stamani nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nell’Ufficio del Procuratore della Repubblica Dott. Corrado Lembo.

In particolare le indagini condotte dalla Mobile di Salerno e dal reparto territoriale dei Cc di Nocera Inferiore e coordinate dalla Procura Distrettuale Anitmafia di Salerno hanno consentito di documentare la presenza e l’operatività di un gruppo facente capo a Dante Zullo, già condannato per partecipazione ad associazione mafiosa, coadiuvato dal figlio Vincenzo Zullo, già sottoposto fino a pochi anni fa alla misura della sorveglianza speciale e da Vincenzo Porpora che nonostante fosse ai domiciliari ha continuato a commettere delitti. Dall’operazione è emerso che in ben due casi Dante Zullo facendo leva sul suo riconosciuto spessore criminale è riuscito a coinvolgere nella propria organizzazione persone che da vittime si sono trasformati in parte attiva dei delitti posti in essere.

Autore dell'articolo: Marcello Festa