La società fa il mercato, il tecnico allena i calciatori che gli sono messi a disposizione. E’ il principio guida di Claudio Lotito, sposato in pieno dal diesse Angelo Fabiani, cui, giocoforza, deve sottostare Alberto Bollini. Il tecnico qualche desiderio lo aveva pure sommessamente espresso in qualche intervista e, per la verità, qualche precisazione circa gli obiettivi reali della squadra l’aveva anche fatta alla vigilia della partenza per Venezia, ma ciò non ha modificato di una virgola le convinzioni della proprietà che ha agito sul mercato fedele alla sua logica. Budget da rispettare prima ancora che le esigenze dell’allenatore con il risultato che, quando siamo appena alla terza giornata di campionato, già si ragiona in merito alla possibilità che Bollini cambi modulo. Del resto, a corto di esterni per vari motivi, con i nuovi in ritardo di condizione, già contro la Ternana gli è toccato arrangiarsi, adattando il baby Rossi sulla fascia, anche se il bomber laziale ha stretto molto la sua posizione, affiancando Bocalon tanto da indurre Bollini a passare al 4-4-2 con Odjer nell’insolito ruolo di ala destra. Insomma, siamo alle solite. Come con Torrente, quando arrivò Donnarumma in chiusura di mercato, ed il tecnico dovette alla lunga abbandonare il suo 4-3-3 per trovare posto in squadra all’ex Teramo e sfruttare la sua intesa con Coda; come con Sannino che dovette trovare un ruolo ed una posizione a Rosina cercando di farlo coesistere con i due attaccanti, salvo poi optare per l’esclusione di Donnarumma; anche quest’anno si rischia di perdersi dietro a questioni tattiche. Bollini è un cultore del 4-3-3, anche se in alcune circostanze nello scorso campionato ha cambiato impostazione. Si è trattato, però, di casi isolati. Nella sua testa, nella sua visione del calcio, c’è questo modulo di gioco e, visto che questa volta non è subentrato in corsa ma ha potuto guidare la squadra fin dal ritiro, giustamente ha voluto gettare le basi per sviluppare un certo tipo di calcio. La società ha acquistato dei centrocampisti e degli esterni d’attacco anche se non tutti hanno i requisiti per giocare nel 4-3-3, ma il punto è un altro. Come è possibile che ogni anno arrivino calciatori che, a prescindere dal valore intrinseco, non siano del tutto adatti al modulo che l’allenatore del momento vorrebbe attuare? Non sarà un caso, in fondo, se ogni anno sia stato cambiato in corsa l’allenatore.
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