Si può chiedere di più ad una squadra che ha ribaltato un derby in venti minuti, espugnando Avellino e regalando ai suoi tifosi una soddisfazione che li ha ripagati di molte delusioni? La risposta è insita nel calcio, luogo in cui gratitudine e riconoscenza durano poco perchè la vittoria più bella è sempre quella da conquistare. Ed allora, sebbene nessuno dimenticherà mai il derby del Partenio, destinato a restare scolpito nella storia, il calcio come la vita è un continuo divenire, una sorta di “refresh” che impone un infinito aggiornarsi. La Salernitana si è come purificata nella folle domenica del Partenio perchè s’è lasciata alle spalle l’emergenza e le incertezze dell’avvio di campionato con una rimonta che, in teoria, dovrebbe metterle le ali. Per capire se questa squadra potrà volare, al netto di tutti i vincoli normativi e burocratici ma anche delle contraddizioni del mercato estivo, non c’è partita migliore che quella di domani. Il Frosinone è una serissima candidata alla promozione diretta e, sebbene non sia reduce da risultati molto lusinghieri nelle ultime giornate, ha tutto per recitare fino in fondo un ruolo da protagonista. L’attacco, sulla carta, è super anche se i bomber di Longo per ora non hanno mostrato grande vena realizzativa, difesa e centrocampo hanno sostanza, chili e centimetri. Una squadra fatta per venir fuori alla distanza e che domani arriverà all’Arechi ben consapevole del fatto che dinanzi avrà un avversario col morale a mille e che potrà contare sul sostegno di una tifoseria che vorrà renderle il giusto omaggio per l’impresa del Partenio, ma che vorrà pure, e si torna al punto di partenza, capire. Nonostante sognare non sia un verbo molto in voga a Salerno, infatti, vittorie come quella di Avellino stimolano l’appetito e sono nutrimento assai gradito per l’anima di un tifoso che fa continui atti di fede ai quali non sempre corrisponde l’atteso premio. La Salernitana di Bollini resta un cantiere aperto in attesa di poter disporre di alcuni calciatori bloccati in infermeria e di altri che ne sono appena usciti, ma ora non più in attesa di una scintilla perchè quella del derby è stata una vittoria che equivale a ben più di una scintilla, una fiammata ben visibile che ora va alimentata. Vinto il derby, ora c’è da sfidare una corazzata del campionato e sai che sfizio sarebbe riuscire ad affondarla. Bollini ha scelto il modulo, 3-4-3, ma non ancora gli interpreti. Difesa confermata, centrocampo con Pucino e Kiyine in ballottaggio per la corsia destra, Odjer e Ricci favoriti per le due maglie in mezzo ed il tridente in cui ci dovrebbero essere i ritorni dal primo minuto di Rosina e Bocalon. Il veneziano cerca il gol perduto e spera nello stato di grazia di Sprocati e nei confortanti segnali di ripresa inviati da Rosina domenica scorsa per ricevere l’assist giusto per interrompere il suo digiuno. Nella giornata in cui si andrà a caccia di risposte sarebbe il momento giusto per sbloccarsi.
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