La nona della Salernitana è una sonata che sa di ribellione verso la sorte dispettosa. Out Sprocati prima del via, persi dopo pochi minuti Bernardini e Schiavi, contro l’Empoli sceso all’Arechi con i galloni ed anche un po’ la spocchia del primo della classe i granata si sono dimostrati più forti della sfortuna. Due infortuni in pochi minuti sono un campanello d’allarme che Lotito e Bollini hanno suonato con forza in sala stampa, battendo sul tasto dell’alternanza delle superfici di allenamento e di gioco che è una delle concause dei troppi acciacchi muscolari che stanno falcidiano la rosa ed in particolare il reparto arretrato. Con Pucino e Vitale a fare da scudieri al giovane ma sempre più sicuro Mantovani la difesa granata ha assunto una fisionomia a dir poco inedita, completata dalla presenza sulle fasce di Gatto ed Alex. In avanti il rampante Rossi ha rivitalizzato Bocalon, che ha scacciato la tristezza da digiuno di gol con una doppietta esemplificativa delle sue qualità. Una partita cominciata male, proseguita peggio per via del gol di Pasqual su punizione, ma poi ripresa e ribaltata in un amen e terminata con la squadra a far festa sotto la curva. Il racconto della partita di sabato non è tutto qua perché va detto che la Salernitana ha saputo giocare con attenzione e personalità, capendo che, specie nella ripresa, c’era da soffrire e sapendolo fare senza correre grossi rischi. Sacrificio e spirito di gruppo, ma anche qualche buona intuizione dalla panchina come quando Bollini ha spostato Minala davanti alla difesa per fare da schermo ai tre centrali, decentrando un esausto Signorelli che ha fatto il possibile per dare un contributo anche in termini di quantità ma che resta lontano dalla migliore condizione. La gara di sabato ha confermato che Bocalon ha bisogno di essere affiancato là davanti da un elemento disposto a fare il lavoro sporco, missione per la quale uno come Rossi, che abbina forza fisica ed entusiasmo, sembra tagliato su misura. La posizione ed i punti in classifica sono il meritato premio per un gruppo che ha lavorato sempre duramente, ma che non va caricato di attese ed aspettative. La Salernitana è una squadra nel senso più profondo del termine e, se resterà umile e compatta, potrà restare in una zona gratificante della classifica. Sognare, poi, non costa nulla, specie se ai patron dovesse venire l’acquolina in bocca.
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