Riconquistare l’Arechi e non si tratta solo di ritrovare una vittoria che in casa manca da fine ottobre. Dopo quel successo in rimonta sull’Empoli, grazie alla doppietta di Bocalon, la Salernitana all’Arechi ha balbettato collezionando troppi pareggi, quelli che avevano stancato Lotito al punto da fargli mandar via Bollini, fino alla sconfitta col Foggia nella sera della prima casalinga di Colantuono. Riconquistare l’Arechi con i tre punti sul Venezia sarebbe un’ottima idea, ma, come disse un giorno Pesaola per spiegare una sconfitta della sua squadra, bisognerà sperare che quest’idea non venga rubata, fatta propria anche dagli altri che, nel caso specifico, sono gli arancioneroverdi di Pippo Inzaghi, che da calciatore ha vissuto momenti di gloria anche all’Arechi, andando in gol con la maglia del Piacenza e con quella della Nazionale allenata da Zoff. Riconquistare l’Arechi sarebbe importante per arginare il fenomeno tutt’altro che marginale e secondario di una fuga dallo stadio di casa dei tifosi granata che si sarebbero aspettati qualche risultato migliore tra le mura amiche nel girone di andata e che, proprio alla luce di una chiusura dello stesso in tono minore (due sconfitte per 3-0 non si possono incassare come se fossero figlie del fato) anche interventi più tempestivi e decisi sul mercato che, come sempre, sarà una corsa contro il tempo e riserverà qualche novità solo sul gong. Insomma, se domani allo stadio non saranno in quindicimila, e non lo saranno, Lotito dovrà chiedersi perchè e trovare le risposte non all’esterno ma all’interno. Perchè la tifoseria ha dato ampiamente ed ha mostrato anche nel corso di questa stagione di possedere virtù non da poco, ossia fede, attaccamento, speranza e, soprattutto, tanta pazienza. E, forse, la proprietà non ha colto il segnale, non ha inteso il rumore del dissenso rassegnato della maggioranza silenziosa. Qualcosa di più e di meglio si sarebbe potuto e dovuto fare. Domani Colantuono proporrà una formazione ben lontana da quella che aveva immaginato e la speranza è che tra assenze già messe in conto ed altre non preventivate il tecnico non si smarrisca e trovi la quadra. Difesa a tre senza Bernardini, Pucino e Zito esterni, Odjer accanto a Ricci e Sprocati chiamato ad accendere la luce in attacco dove Bocalon è insidiato dal neo acquisto Palombi. Servono, a prescindere dagli uomini e dal modulo, i tre punti come primo tassello di una missione non impossibile ma sicuramente impegnativa: quella di riconquistare l’Arechi ricreando entusiasmo e meritando la fiducia e la pazienza di una tifoseria che ha scelto di osservare e di spronare senza alzare i toni. Molti, però, hanno deciso di restare a casa ed anche questo è un segnale.
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