La “prima” di De Luca in Consiglio regionale è arrivata in un pomeriggio reso caldo più dall’afa che dalle proteste di lavoratori e centri sociali, con qualche momento di tensione all’esterno del Palazzo tra manifestanti e forze dell’ordine. Il primo atto del nuovo Consiglio della Campania è stato l’elezione del suo presidente: Rosa D’Amelio, quindi i vice Casillo e Russo con i Cinque Stelle che non l’anno presa bene. In verità non l’ha presa bene neanche Moxedano, consigliere dell’IDV, che si è astenuto. Poi la nomina dei segretari dell’ufficio di presidenza tra i quali il socialista salernitano Enzo Maraio e infine i due questori. Poi è toccato a De Luca prendere la parola per illustrare il programma. Discorso di grande respiro quello del neo governatore, 50 minuti a braccio per dettare i i punti cardinali del suo impegno, della sua mission. La ricetta è fare della Campania la più grande piattaforma logistica dell’intera Europa, rilanciando la portualità, il turismo, i poli d’eccellenza di cui la regione è ricca, e anche quella vocazione industriale da tempo smarrita e che ha nell’aerospazio un’eccellenza mondiale. Ma prima di ogni altra cosa la Campania secondo Vincenzo De Luca deve puntare sull’orgoglio e perr questo il neo governatore, a margine del suo discorso di insediamento, ha chiamato a raccolta anche l’opposizione, cui ha teso la mano, offrendo la sua disponibilità a risolvere i problemi al di là delle bandiere di partito. “Non abbiamo molti amici in Italia – dice – vorrei che i campani sentissero un nuovo orgoglio da parte nostra”. Il contesto è di quelli difficili: “I problemi che abbiamo di fronte sono pesanti e impegnativi che richiederanno uno sforzo straordinario da parte di tutti. La situazione è pesante, dobbiamo affrontare un triplo problema. Quello del ritardo storico del Sud rispetto al Nord; l’ulteriore arretramento che abbiamo avuto in questi anni; e infine, come posizionare la Regione in campo nazionale e internazionale”. Il quadro d’insieme che delinea De Luca, a fronte di qualche segnale positivo che viene dal turismo, è quello di una realtà che il governatore definisce “contraddittoria”, perché fatta di “problemi ma anche di eccellenze. Purtroppo – sottolinea De Luca – abbiamo bruciato molti anni. Questo è il tema centrale che abbiamo nei prossimi 5-10 anni: come impedire il declino. E’ una sfida drammaticamente difficile, ma è la sfida che dobbiamo vincere se non ci vogliamo rassegnare a vedere i nostri figli emigrare.
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