Una denuncia alla Commissione europea per la violazione delle norme comunitarie in materia di Iva, presentata dall’ANCE e da tutte le sigle datoriali delle Costruzioni, sull’applicazione dello split payment ( il meccanismo per la scissione dei pagamenti della Pubblica Amministrazione che prevede nuove regole alla liquidazione dell’IVA da parte delle PA) dopo gli inutili tentativi di modifica intrapresi durante il dibattito parlamentare sulla Legge di Bilancio per il 2018, diretti a sopprimerne o comunque attenuarne l’impatto. E’ questo il primo risultato dell’azione seria e concreta che il presidente di Ance Aies Salerno Vincenzo Russo sta svolgendo dopo la sua elezione nel Comitato di Presidenza Nazionale, avvenuta nel giorno dell’assemblea nazionale costruttori edili riunitasi a Roma lo scorso novembre. La carica nazionale affidata al Presidente Provinciale dell’ANCE ha fornito alla delegazione salernitana, l’occasione per una profonda analisi sullo stato del Comparto delle Costruzioni che dal 2008 vive una costante perdita di posti di lavoro e di aziende. I dati recenti della Cassa Edile di Salerno, ad esempio, certificano lo stallo del mercato delle opere pubbliche (-42,5%) con una tendenza al peggioramento prefigurando una perdita di 800milioni di euro, situazione drammatica che lo split payment non ha fatto altro che peggiorare in quanto è sempre più a rischio l’equilibrio finanziario delle imprese costrette anche a subire i ritardati pagamenti della pubblica amministrazione. “Nello specifico – puntualizza il Presidente di Ance Aies Salerno, Vincenzo Russo – il meccanismo dello split payment prevede che le pubbliche amministrazioni, o altri soggetti obbligati, versino direttamente all’Erario l’Iva dovuta per i lavori effettuati, mentre l’impresa continua a pagare l’imposta per l’acquisto di beni e servizi. Ciò si traduce in una perenne situazione di credito Iva per le imprese di costruzione nei confronti dello Stato, contro la quale a poco sono servite le misure per accelerare il rimborso predisposto dal Governo. Il risultato – aggiunge Russo – è che tra Iva versata e quella soggetta a split payment, le imprese di costruzione si trovano a subire una pesante perdita di liquidità che l’Ance ha stimato in circa 2,4 miliardi di euro l’anno”. Una situazione, come più volte sottolineato, drammatica alla quale, poi, si aggiunge la problematica dei ritardi di pagamento: oltre 180 giorni dalla emissione dello stato di avanzamento. “L’obbligo di fatturazione elettronica in vigore dal 2015 nei rapporti con tutte le pubbliche amministrazioni – sottolinea Russo – per quanto ci riguarda è già una misura più che sufficiente per il contrasto dell’evasione dell’Iva e lo sarà anche di più a partire dal 2019 quando l’obbligatorietà sarà estesa anche tra privati”. Di qui la decisione della filiera delle costruzioni di ricorrere a Bruxelles perché lo split payment viola il principio di neutralità dell’Iva ora non più proporzionata perché troppo svantaggiosa per le imprese e con una portata troppo ampia sia a livello temporale che per numero di soggetti coinvolti.
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