Il mese di maggio riserva le ultime fatiche a gran parte delle squadre di B, quelle che non saranno impegnate nella coda per gli spareggi salvezza e, soprattutto, per quelli promozione. Quattro partite per chiudere la stagione e per programmare il futuro. La vera missione della Salernitana è questa: gettare un ponte ideale verso il futuro partendo dal presente che impone alla squadra di Colantuono di onorare le gare da giocare anche perchè qualche altro punto serve, eccome, per archiviare il discorso salvezza. Quattro partite con vista sul futuro, nella speranza che Lotito e Mezzaroma guardino verso un nuovo orizzonte e vogliano finalmente dare ai tifosi la possibilità di tornare a sognare. La proprietà ha già in mente come e da chi ripartire, visto che il diesse Fabiani gode della massima fiducia ed il tecnico Colantuono ha un contratto valido anche per la prossima stagione. Di sicuro, come in tutte le società, anche in casa Salernitana a fine stagione si faranno delle valutazioni, ma l’impressione è che le linee guida siano già state tracciate. Ed allora, visto che i patron sono soddisfatti del lavoro di chi ha operato in questa stagione, non resta che dedicarsi alla costruzione della squadra. Trovato l’accordo con Bernardini, si dovrebbe a breve fare chiarezza anche sul futuro di Tuia, che è in scadenza, e di Sprocati, che ha un solo anno di contratto. Nel caso dell’esterno d’attacco, l’auspicio è che non si debba assistere ad una riedizione della telenovela Donnarumma, messo ai margini in granata per questioni contrattuali ed oggi punto di forza dell’Empoli che ha appena ritrovato la massima serie. Che nella stagione del centenario granata si riparta con obiettivi più ambiziosi e con una maggiore chiarezza in sede di programmazione è un desiderio comune a tutti i tifosi granata, che siano o meno parte di quel famoso zoccolo duro con cui Lotito ha esternato la volontà di confrontarsi e rapportarsi. Che questo non sia un limite o un boomerang, però: una società che vuole fare bene si pone dei traguardi da raggiungere a prescindere da fattori variabili, come può essere il dato del botteghino. Di più, una società che opera in una piazza come Salerno dovrebbe porsi come primo obiettivo quello di conquistare la gente e meritarne il sostegno e per questo dovrebbe programmare, investire e costruire a prescindere. Nei primi quattro anni di gestione l’attuale proprietà ha ottenuto risultati importanti ed il pubblico ha fatto la sua parte. Nel triennio cadetto non è stata tanto la portata degli investimenti ma la mancanza di una precisa direzione che ha fatto riflettere. Per il futuro ci si attende un cambio di passo che si manifesti attraverso un maggior impulso all’attività del settore giovanile, magari anche attraverso la costruzione di un centro sportivo e che, compatibilmente con i vincoli normativi, trovi la sua sublimazione nell’allestimento di una squadra in grado di far innamorare e sognare i tifosi. Spal e Benevento hanno centrato la promozione in A da matricole, il Venezia ed il Parma ci stanno provando in questa stagione. La Salernitana non ha un potenziale inferiore a questi club sotto nessun punto di vista. Il futuro può essere colorato di granata. Basta volerlo. Semplicemente.
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1 commento su “SALERNITANA: MISSIONE FUTURO”
Marco
(Maggio 2, 2018 - 8:51 am)Fintanto che Lotito controlla la Salernitana, in A non ci andiamo.
Questa dovrebbe essere la premessa di tutti gli articoli dedicati al futuro della beneamata.
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