COCOON-ROSINA: LA PRIMAVERA DEL NUMERO 10

In gol a Perugia, la punizione magistrale con il Cesena, l’assist vincente con il Brescia ed ultime prestazioni sempre sontuose. Da zavorra a giocatore insostituibile. Da peso a pezzo indispensabile per questo rush finale. Dal pre-pensionamento ad una nuova primavera. E’ bastato un mese ad Alessandro Rosina per riscattare – almeno parzialmente – le prime due stagioni anonime vissute con la casacca della Salernitana. L’ex Zenit è stato letteralmente rigenerato dalla cura Colantuono. Sia sul piano fisico. Ma soprattutto su quello mentale. Il giocatore abulico, svogliato, indolente che aveva più volte fatto storcere il muso alla torcida granata ha avuto una metamorfosi convincente e… vincente. Dalla trasferta di Bari, Salerno ha cominciato a vedere squarci di luce che hanno portato alla ribalta il talento del giocatore di Belvedere Marittima. Da allora, Colantuono non ha più fatto a meno delle sue giocate, impiegandolo a pieno regime, “infischiandosene” – si fa per dire – della carta d’identità dello scetticismo iniziale della piazza ed anche di una serie di turni ravvicinati che avrebbero potuto mettere a repentaglio gambe e muscoli un tantino arrugginiti. La risposta di Rosina è stata a dir poco brillante. Due gol – pesantissimi – un assist geniale e prestazioni sempre al di sopra delle righe. Nonostante i primi caldi, nonostante gli impegni ravvicinati, nonostante non giocasse con costanza da una vita, Rosina è tornato a vestire i panni di Rosinaldo. Il clou – sul piano del risultato – è arrivato con il Cesena all’Arechi. Partita sontuosa contro l’undici di Castori che si era portato in vantaggio e punizione magistrale che ha riequilibrato le sorti dell’incontro. Un pareggio importantissimo per i granata in un particolare momento storico, di ambiente e di classifica in cui una sconfitta avrebbe potuto significare guai seri per la truppa granata. E invece ci ha pensato l’ex Zenit, dalla mattonella dopo avere giocato una partita sontuosa. Non è finita. Rosina ha sentito la fiducia del tecnico ed a poco a poco anche quello della pizza ed ha cominciato ad entrare in… rodaggio. A Cremona, pochi giorni dopo, è stato tra i migliori ed anche nella debacle casalinga con il Cittadella è stato tra i pochi a salvarsi. Copia-incolla – per fortuna con risultato opposto – nel secondo match casalingo di fila con il Brescia in cui regala un assist magistrale a Sprocati che sblocca il risultato con le rondinelle. E siamo all’oggi: A Perugia il suo sinistro chirurgico ha sbloccato la partita. Anche al Curi, Rosina – dall’alto dei suoi 34 anni – è stato il più lucido e brillante della truppa granata.

Il giocatore ha vestito finalmente i panni del leader, andava a prendersi le giocate a tutto campo, mettendo spesso in cassaforte il pallone o provando a rilanciare l’azione. Rosina è soltanto l’ultimo giocatore in ordine di tempo, rigenerato dalla cura Colantuono. Di qui a dire se potrà essere o meno un tassello per il futuro ce ne passa. Ma ci passano anche altri due anni di contratto che fino ad un mese fa sembravano zavorra difficile da piazzare ovunque (complice anche un contratto faraonico per la categoria). Oggi quel biennale potrebbe essere letto e… gestito in maniera diversa. Merito delle prestazioni del giocatore e della valorizzazione che ha saputo farne il tecnico.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta