La sfida col Perugia è un tuffo nel passato. Nella sconfinata galleria della memoria l’incrocio con la squadra umbra riporta a galla tanti momenti significativi per la storia della Salernitana. Dalla vittoria targata Ciro Ferrara nella stagione ’89- ’90 alla doppietta di Marco Di Vaio nel ’97- ’98: con gli umbri la Salernitana ha conquistato vittorie spesso decisive per raggiungere grandi traguardi. Quelle appena citate diedero il via a cavalcate verso storiche promozioni e restano sul podio della memoria, ma non sono le uniche. Di Vaio servì una doppietta determinante ai fini del successo anche nel campionato di massima serie, ma come non ricordare il precedente di Coppa Italia che decretò la fine di un solido gemellaggio o la vittoria del ’94- ’95 firmata da Ricchetti? Dici Perugia e pensi a tanti incroci, a tante storie di uomini che si sono intersecate con i confronti tra granata e biancorossi. Delio Rossi fu esonerato da Aliberti dopo la sconfitta al Curi, Alberto Bollini subì la stessa sorte lo scorso anno dopo il pari interno maturato nel recupero. Roberto Breda ha allenato entrambe le squadre, mentre ex molto amati a Salerno, come Strada e Giovanni Tedesco, hanno indossato anche la maglia umbra nel corso della loro carriera tanto per fare due esempi. E poi c’è un precedente che riguarda Stefano Colantuono, unico allenatore che abbia violato l’Arechi alla guida del Perugia. Accadde nella stagione 2004-05 quando la Salernitana di Ammazzalorso si arrese sotto i colpi di Ravanelli e Ferreira Pinto alla squadra guidata da Colantuono che aveva espugnato l’Arechi anche l’anno prima, alla guida del Catania. Domenica il tecnico laziale vorrà vincere per ripartire di slancio dopo la sosta, ma anche per difendere questo suo primato personale: il Perugia non ha mai vinto a Salerno se non con lui in panchina e Colantuono spera di allungare il digiuno degli umbri che hanno pareggiato negli ultimi tre viaggi a Salerno. Domenica, però, Colantuono e la Salernitana proveranno a rimandarli a casa senza punti in valigia.
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