SCHIAVI, UN RITORNO “INDICATIVO”

Il ritorno all’ovile di Raffaele Schiavi, uno dei tanti giovani talenti forgiati dal settore giovanile della salernitana targata Aliberti sotto la direzione tecnica di Enrico Coscia, fa ritornare prepotentemente d’attualità quello che dovrà essere il futuro del club, oggi costretto a cercare altrove le energie giovani. Schiavi era solo uno dei tanti talenti cresciuti nel club granata, ma pensate un po’ cosa sarebbe stata la Salernitana se non avesse perso – dopo il crac del club di Aliberti – gente del calibro di Molinaro, D’Ambrosio, Rispoli, Piccolo, Scognamiglio, Garofalo, tutta gente che oggi orbita tra serie A e B. Erano gli anni durante i quali i granatini facevano assai meglio della prima squadra, distinguendosi sia nella kermesse di Viareggio dove la Salernitana era tra le habituès, sia nel campionato di categoria dove arrivò ad un passo dal titolo nazionale. Oggi la situazione è ben diversa. La Salernitana non può ancora far leva su un settore giovanile di primissima qualità tanto è vero che nella migliore delle ipotesi al gruppo di Torrente sarà aggregato il solo Martiniello ragion per cui, come è stato più volte sottolineato in questi giorni, si è costretti a chiedere aiuto ed assistenza alla Lazio. Nella stagione che è ormai alle porte, intanto, la Salernitana sarà obbligata a disputare il campionato Primavera e sarebbe il caso di presentare ai nastri di partenza una squadra quantomeno dignitosa considerando il livello tecnico del campionato. Sarà in grado di farlo? Di certo si può ripartire dai buoni risultati ottenuti dalle formazioni Allievi Nazionali e Giovanissimi Nazionali mentre bisognerà traghettare in Primavera buona parte della Berretti sul cui futuro non c’è ancora alcuna certezza. Ma mai come in questa stagione anche su questo fronte è necessario cambiare passo, marcia e l’ingaggio di Preiti, dirigente esperto e scafato, rappresenta un segnale importante.

Autore dell'articolo: Marcello Festa