La Salernitana ritorna alla difesa a quattro. Il cambio in panchina comporta questo primo effetto dal punto di vista tattico. La linea a quattro non sarà una semplice opzione, come era stato con Colantuono, ma diverrà la regola. E dalle scelte relative al reparto arretrato per la gara di domani si possono già ricavare delle precise indicazioni in relazione al mercato. Gigliotti, infatti, domani sarà schierato sulla corsia sinistra pur non essendo un fluidificante. Facile, dunque, pensare che Gregucci possa aver bisogno di un rinforzo a sinistra. Nel reparto difensivo ci saranno Schiavi e Migliorini al centro, mentre a destra Pucino dovrebbe spuntarla su Casasola. In mediana, invece, ci sarà il ritorno dal primo minuto di Castiglia che giocherà insieme ad Akpa e Di Tacchio. E siamo all’attacco. Gregucci ha valutato tutte le opzioni, facendo capire che anche Orlando e Bellomo possono avere un’occasione. Visto che finora il primo non ha mai giocato ed il secondo è fermo allo spezzone di Crotone, è probabile che Gregucci punti su chi ha accumulato più minuti nelle gambe. Il trainer pugliese conosce benissimo Bocalon che ha allenato all’Alessandria e dovrebbe puntare su di lui domani. Rosina e Jallow dovrebbero completare un reparto che potrà assumere diverse fisionomie. Tridente, nel caso in cui i due ex del Cesena partissero larghi, oppure albero di natale, d’altronde siamo in tema, qualora stringessero la loro posizione per giocare più vicini alla punta centrale. E c’è poi anche la possibilità che Rosina agisca tra le linee, in posizione di trequartista puro alle spalle delle due punte. Il tutto per non dare punti di riferimento alla difesa del Foggia che non è tra le più ermetiche e solide del campionato. L’altra faccia della medaglia è la buona propensione ad offendere e a costruire gioco dei satanelli che hanno diverse soluzioni nella fase di finalizzazione e che possono contare anche su uno specialista dei calci piazzati quale Kragl, ex del Frosinone, attuale squadra di Cristian Molinaro che potrebbe, a gennaio, tornare a Salerno e ritrovare proprio Gregucci che gli diede fiducia nel 2004- 05 quando era un giovane in cerca di consacrazione. Di quella squadra faceva parte, anzi era una sorta di fiore all’occhiello, Raffaele Palladino, reduce da sei mesi senza troppa gloria allo Spezia e desideroso di rimettersi in discussione a Salerno, dove, in fondo, prese il via la sua carriera tra i pro. Due possibili ritorni all’insegna dell’amarcord, ma non solo. Ora, però, incombe la gara col Foggia, prima di tre partite in sette giorni. Fino al 30 dicembre sarà una full immersion per Gregucci e la squadra, chiamati a far punti e a rimpinguare la classifica che resta decente, ma non è più così accattivante come era fino a qualche settimana fa. In attesa del mercato, Gregucci dovrà renderla più bella con quello che ha a disposizione.
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