Salerno ha vissuto una delle serate più amare della sua storia calcistica. La retrocessione della Salernitana in Serie C è arrivata nel peggiore dei modi: una partita sospesa, una protesta degenerata, la frattura insanabile tra curva e società. “La rabbia è comprensibile, anche la protesta — ha dichiarato il sindaco Vincenzo Napoli — ma non deve degenerare così”. E’ il commento del primo cittadino dopo il finale amaro andato in scena all’Arechi tra proteste e tensioni.
Il boato dei petardi e i sedili lanciati raccontano di una delusione profonda, un malcontento esploso dalla Curva Sud, una partita sospesa al 66’ e fortemente contestata dai tifosi.
Allo stadio Arechi di Salerno si è consumato ieri sera un atto finale tutt’altro che sportivo, in un clima teso e carico di rabbia. Una protesta violenta, contemplata e monitorata dalle forze dell’ordine, che ha preso forma attraverso il lancio di oggetti, fumogeni, petardi e persino sedili divelti dagli spalti, ma ben contenuta grazie ad un lavoro di squadra degli agenti di polizia in modo particolare della squadra stadio della Digos della questura di Salerno Ma da queste macerie bisogna ripartire, con dignità e responsabilità ha detto il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli.