La Croazia è un’autostrada di blu che scorre tra scogliere bianche, città di pietra e parchi dove l’acqua corre in verticale. Un itinerario on the road qui non è solo un percorso: è una collezione di contrasti. Dal rombo del motore sulla Jadranska Magistrala mentre l’Adriatico ti sfila a sinistra, ai vicoli lucidi di Spalato e Dubrovnik quando la sera si accende, fino ai laghi color smeraldo di Plitvice e alle isole dove il tempo si allenta tra ulivi e calette.
Partirai con la mappa in mano e tornerai con una manciata di rituali: un tuffo al tramonto a Zara, un piatto di pesce in una konoba di Hvar, una sosta lenta nei caffè di Rovigno, la brezza che sale dal canale di Krka mentre i sentieri si infilano nell’acqua. La strada diventa complice: puntare un faro, scegliere un porto, cambiare rotta perché da un tornante hai visto una baia perfetta. Questo è il bello del viaggio croato: puoi cucire il mare con le città e la natura in un’unica trama, lasciando che sia l’orizzonte a dettare l’andatura.

Croazia in una settimana: la rotta comoda da Trieste
Partire in auto verso Trieste e imbarcarsi per l’Istria è un avvio pratico e “mediterraneo” dell’on the road: arrivi con calma al terminal, sistemi in anticipo check-in e imbarco, valuti il parcheggio porto di Trieste e sali su un collegamento stagionale che in poche ore ti porta lungo la costa istriana. Le linee veloci tra Trieste e l’Istria operano in alta stagione con frequenze dedicate: è essenziale verificare calendario e disponibilità prima di costruire l’itinerario, sapendo che Trieste è uno dei porti italiani con collegamenti marittimi verso la Croazia nel periodo estivo.

Giorno 1–2: sbarco sull’Istria e arrivo a Pola
La traversata stagionale per l’Istria tocca scali come Rovigno e Poreč e, nei giorni operativi, consente di proseguire fino a Pola/Pula; i tempi medi sulle tratte Trieste–Rovigno oscillano intorno alle due ore, a cui puoi sommare il proseguimento per Pula quando previsto. Allo sbarco, ritira l’auto (se hai viaggiato come passeggero) o accendi il motore (se il collegamento lo consente) e fai base in città. Il primo impatto è la potenza della Pula Arena, tra gli anfiteatri romani meglio conservati, e l’atmosfera portuale che la sera si accende tra ristoranti e passeggiate sul lungomare. L’ente del turismo istriano offre un quadro completo di siti storici, musei e sapori locali per impostare le tue 24–36 ore.
Giorno 3: da Pola a Zara lungo la costa
È il trasferimento che trasforma la strada in parte del viaggio: Istria, Quarnero e poi Dalmazia settentrionale fino a Zara/Zadar. Considera che, senza soste, il tragitto tra Pola e Zadar richiede circa quattro ore di guida; puoi spezzarlo con uno stop balneare o una pausa in uno dei porticcioli lungo percorso. Arrivato a Zadar, punta il tramonto sul lungomare e ascolta il Sea Organ, installazione acustica che dialoga con le onde, proprio accanto alla “Greeting to the Sun” di luci. Sono due icone contemporanee che raccontano bene il carattere della città: classica e sperimentale allo stesso tempo.
Giorno 4: natura a scelta tra Plitvice e Krka
Se ami i paesaggi d’acqua, dedica la giornata ai parchi interni. Il Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice è un patrimonio naturale storico della Croazia: passerelle tra laghi color smeraldo e cascate a più livelli, visitabili su percorsi ben segnati. Qui la regola d’oro è acquistare in anticipo il biglietto con fascia oraria d’ingresso sul sito ufficiale, così eviti code e pianifichi la durata del giro. In alternativa, verso sud si apre il Parco Nazionale di Krka, con gli accessi principali di Lozovac e Skradin e la possibilità (in stagione) di barche interne gestite dal parco: anche in questo caso la prenotazione digitale è la via più lineare. Scegli in base a meteo e logistica del tuo giro, sapendo che entrambi offrono scenari spettacolari in una singola giornata.
Giorno 5–6: Spalato, l’Adriatico che abita un palazzo
Scendendo lungo la litoranea o l’autostrada A1, Spalato/Split è a meno di due ore da Zadar in condizioni normali di traffico. Qui la città si confonde con la storia: il Palazzo di Diocleziano, sito UNESCO, non è un monumento da visitare e basta, ma un quartiere intero di vicoli, corti e logge affacciate sul mare, punteggiate da caffè, botteghe e reperti romani riutilizzati nel Medioevo e nelle epoche successive. Concediti tempo nelle ore di luce obliqua, quando le pietre si scaldano e la Riva si fa passeggio; poi risali di un paio di curve verso Marjan per un colpo d’occhio sulla baia.

Rientro verso l’Istria e ritorno a Trieste
Per chiudere l’anello in meno di una settimana, risali in direzione nord con una sosta intermedia, oppure torna direttamente in Istria per l’ultimo tuffo e il rientro via mare. Come riferimento, tra Zara e Spalato la guida è di circa 1h40–2h, mentre tra Pola e Zara occorrono attorno a quattro ore: sono tempi utili per calibrare partenze e arrivi in funzione del traghetto scelto. I collegamenti costieri Trieste–Istria sono stagionali: tienilo presente quando programmi l’ultima notte e l’orario di rientro in porto.
Per chi ama mare, città e natura: perché funziona
Questo percorso compatto ti fa toccare tre anime della Croazia senza correre: l’archeologia e i sapori di Pola, la luce e i suoni marini di Zara, la scenografia urbana di Spalato e, nel mezzo, l’acqua dolce che si fa sentiero a Plitvice (o Krka). L’ordine delle tappe ottimizza i trasferimenti e lascia spazio alle deviazioni: una spiaggia vista strada, un villaggio di pietra, un uliveto lungo l’Adriatico. Con la logistica d’imbarco definita in partenza, la settimana si trasforma in un mosaico di soste brevi e intense, dove ogni giorno ha un colore e un profumo diversi.

