Vincenzo De Luca, con il suo stile diretto e spesso provocatorio, ieri sera , intervistato a In Onda su La7, sulla candidatura di Roberto Fico ha chiarito la sua posizione riguardo alla candidatura del figlio, Piero De Luca, alla segreteria del Partito Democratico in Campania. Il governato ha voluto mettere in chiaro chiaro che non ci sono accordi politici dietro la scelta, ma che piuttosto è stato Piero a fare un “favore” al partito, contrastando le speculazioni sul nepotismo o su un’alleanza politica dietro le quinte.
“Resto a quello che ci siamo detti: prima il programma, poi i nomi”. Questa vicenda è stata occasione per essere cafoni e offendere la dignità delle persone. Non c’entra niente con la candidatura alla Presidenza della Regione Campania. È una scelta fatta dalla segreteria del partito. Rispondendo a chi sosteneva che fosse parte di un accordo politico, De Luca ha precisato in maniera chiara che è il figlio, Piero De Luca che sta facendo un favore al PD e alla coalizione, non il contrario.
Il governatore ha poi ricordato il passato del partito. Nel PD la segreteria era “sequestrata” da due anni e mezzo e nessuno nel mondo dell’informazione si è chiesto perché. C’era un atto di discriminazione politica: in Campania, l’area riformista aveva ottenuto il 70% dei voti rispetto all’area rappresentata da Shlein. Nessuno ha avuto la curiosità di capire. Oggi, secondo De Luca, la segreteria del partito è maturata e le cose sono cambiate. Quindi non c’è nessun patto politico. Se non c’è un programma di governo serio, non ci sarà il mio appoggio. Infine, il presidente della Regione ha ribadito un principio di merito: «La cosa intollerabile è che in questo paese non si valuta la persona per quello che è, senza pensare al cognome.

