DONAZIONE IN MEMORIA PER SUPERARE UN LUTTO

Quando viene a mancare una persona cara, subentra immediatamente una fase di lutto che in genere comporta dolore, sofferenza, vuoto e senso di impotenza. Non c’è un tempo stabilito per superare questo momento, in quanto ogni persona risponde in modo differente. Esistono però alcune strategie che possono aiutare a rendere il post mortem meno difficile.

Ad esempio, circondarsi delle persone che si amano, così da sentirsi meno soli. Oppure, riempire le giornate con esperienze e abitudini nuove, in modo da ricreare una nuova routine che non faccia pensare a quella precedente. O, ancora, fare una donazione in memoria, per trasformare il ricordo del defunto in un atto di speranza e solidarietà.

In questo articolo vogliamo approfondire quest’ultima pratica, per spiegare nel concreto di cosa si tratta e perché risulta un gesto che permette di far continuare a brillare la luce della persona che non c’è più.

Che cos’è una donazione in memoria

Quella in memoria è un particolare tipo di donazione che viene espressamente fatta con l’obiettivo di celebrare una persona che se n’è andata per sempre.

Stiamo parlando di un contributo in denaro (quindi una vera donazione) da destinare a causa benefiche e solidali, in onore della persona defunta. Si tratta quindi di un gesto che, oltre a mantenere viva in eterno la presenza del proprio caro e rimarcare nel presente i valori e gli ideali che aveva quando era in vita, consente anche di dare un aiuto concreto a chi ne ha bisogno.

Rappresenta, inoltre, anche una risposta importante al lutto, in quanto permette di trasformare il dolore in un’azione positiva che fa bene alla propria coscienza. La donazione in memoria lega quindi solidarietà e ricordo, diventando un’eredità positiva che lascia un’impronta preziosa nel mondo.

Come fare una donazione in memoria

Chi desidera fare una donazione in memoria deve prima di tutto individuare l’ente benefico a cui destinarla, che può essere un’associazione, un’organizzazione umanitaria, un ente no profit, ecc.

Questa scelta può essere fatta sulla base degli ideali perseguiti in vita dal defunto, così da legare la donazione a una causa più sentita, oppure essere rivolta a cause che hanno urgente bisogno di sostegno.

Una volta deciso, è necessario effettuare la donazione vera e propria, che può essere fatta direttamente online, oppure tramite conto corrente postale o bonifico bancario. È importante inserire i propri dati, ma anche quelli della persona a cui la donazione è dedicata e dei suoi cari.

Questo perché molti enti inviano una lettera o un’e-mail personalizzata alla famiglia per informarla e condividere il nobile gesto di solidarietà.

Quando fare una donazione in memoria

Una donazione in memoria può essere fatta come gesto per affrontare in maniera propositiva il lutto, quindi immediatamente dopo la morte di una persona cara.

Può anche essere organizzata da amici e parenti durante il funerale, per rispettare le volontà della famiglia di sostituire un prodotto effimero con un atto di grande valore benefico.

Inoltre, può diventare un’abitudine ricorrente in occasione dell’anniversario della morte, per far sì che il ricordo si trasformi in qualcosa di tangibile e duraturo, aiutando chi ha più bisogno in modo costante e continuativo.

I benefici fiscali di una donazione in memoria

Come ogni altra forma di donazione a enti no profit, anche quella in memoria garantisce importanti benefici fiscali per i donatori.

Ogni donazione può infatti essere detratta dall’IRPEF (nella misura del 30% dell’importo donato), fino a un massimo di 30.000 euro per ciascun periodo d’imposta, oppure dedotta (nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato), riportando l’eccedenza in deduzione nei quattro periodi d’imposta.

Per ottenere questi benefici, è necessario allegare i documenti che attestano il versamento effettuato. Di conseguenza, non sono deducibili i pagamenti in contanti, ma solamente quelli effettuati in modo tracciabile.

Autore dell'articolo: Redazione