FEMMINICIDIO A CAVA DE’ TIRRENI: IL RACCONTO DEI TESTIMONI –

“Rumori forti nelle scale, il mio primo pensiero è stato: stanno inseguendo un ladro!”. Sono queste le prime parole della proprietaria dell’appartamento all’ultimo piano di via Ragone, poco distante da questa piccola finestra da cui Diego Di Domenico ha tentato la fuga per poi suicidarsi dopo l’aggressione e l’omicidio della sua compagna.

L’uomo ha infranto il vetro di una finestra, si è infilato in un varco molto stretto ed è stato visto dal pianerottolo con le gambe penzoloni prima di raggiungere il terrazzo e lanciarsi nel vuoto.

Poco prima, le urla provenienti dal piano rialzato dello stabile di Cava de’ Tirreni,  dove è stata uccisa Anna Tagliaferri, la 40enne, terzogenita della famiglia proprietaria della storica Pasticceria Tirrena, avevano fatto capire che stava accadendo qualcosa di grave. Poi l’immagine dell’uomo che fuggiva nelle scale, con mani e volto insanguinati, quasi irriconoscibile, ha confermato la tragedia.

E’ il racconto di condomini e conoscenti del palazzo dove, nel pomeriggio di domenica 21 dicembre, Anna Tagliaferri, 40 anni, è stata uccisa a coltellate dal compagno Diego Di Domenico, suo coetaneo.

Secondo un primo esame esterno del medico legale, Anna è stata colpita con almeno otto coltellate tra torace e schiena e presentava evidenti segni di difesa sulle braccia. Nell’abitazione era presente anche la madre, Giovanna Venosi, 75 anni, che sarebbe intervenuta nel tentativo di difendere la figlia: la donna è rimasta gravemente ferita con due colpi alla gola e uno all’addome. Trasportata d’urgenza all’ospedale Santa Maria dell’Olmo di Cava de’ Tirreni (Sa), è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico; la prognosi resta riservata ma non sarebbe in pericolo di vita.

Dopo l’aggressione, Diego Di Domenico ha raggiunto la tromba delle scale, è uscito da una finestra della palazzina e, una volta arrivato sul lastrico solare, si è lanciato nel vuoto, morendo sul colpo.

Sull’accaduto indagano i carabinieri del reparto territoriale di Nocera inferiore agli ordini del Capitano Giovanni Cappa del Nucleo Operativo, coordinati dalla locale procura  per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e chiarire il movente del femminicidio. Tutti parlano di una coppia normale e mai nessuno avrebbe riferito di precedenti litigi in casa.

 

 

Autore dell'articolo: Barbara Albero