“Bentornato a casa. Ti vogliamo bene”: è la frase che campeggia su una gigantografia preparata per festeggiare il ritorno a casa di Carmine Fiorillo, il giovane 25 enne rimasto coinvolto in un grave incidente nel campus universitario di Fisciano, quando, in un pomeriggio di maltempo, un grosso albero si abbatté su di lui ferendolo gravemente.
Nell’immagine, scattata insieme ad amici, compagni di parrocchia e volontari, spicca il suo sorriso smagliante, capace di trasmettere gioia e speranza. È il simbolo non solo del ritorno a casa, ma anche della forza e del coraggio con cui, in sette mesi, Carmine ha affrontato una durissima battaglia per la vita.
Era il 30 novembre del 2024 quando Carmine Fiorillo quel ragazzo sorridente che aiutava in parrocchia lottava tra la vita e la morte, rimase schiacciato da un albero caduto nel campus universitario di Fisciano. Oggi, Carmine Fiorillo, 25 anni, è tornato a casa. Un ritorno atteso come un miracolo nella sua Eboli, dove nessuno ha mai smesso di pregare per lui.
Era l’ultimo sabato di novembre, una giornata di vento forte. Carmine, insegnante precario in attesa di ottenere la cattedra, si trovava all’università insieme ad altri colleghi. Un grosso albero, piegato dalle raffiche, si è abbattuto all’improvviso, travolgendo più persone. Lui è stato il più gravemente colpito. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Salerno, è stato sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico. I medici, allora, parlavano di un percorso lungo e incerto, quasi impossibile.
Ma la comunità della parrocchia del Sacro Cuore, dove Carmine è volontario da anni, non ha mai perso la speranza. Messe, veglie di preghiera, raccolte di affetto e solidarietà: un filo invisibile che lo ha accompagnato durante i mesi di terapia e riabilitazione.
Il suo ritorno è stato accolto con abbracci, lacrime e applausi. Ad aspettarlo davanti casa, oltre ai familiari, c’erano amici, parrocchiani e compagni di studi. Carmine oggi si muove ancora in sedia a rotelle, ma il sorriso è lo stesso di sempre. E la sua determinazione ancora più forte.
Per fine mese è già in programma una festa in parrocchia per celebrarlo, ma soprattutto per dire grazie alla sua forza e alla tenacia. Lui, intanto, ha un solo desiderio: riprendere gli studi e inseguire quel sogno che non ha mai abbandonato, diventare insegnante a tutti gli effetti.

