La città di Salerno sotto scacco della violenza. Tre episodi in pieno centro, alla luce del giorno, hanno riacceso l’allarme sicurezza. Ma a Palazzo di Città a Salerno è scontro aperto su come affrontare l’emergenza che si sta profilando
Incisivo e pungente l’intervento del consigliere comunale Antonio Cammarota, che attacca duramente la Commissione Politiche Sociali e la sua presidente Barbara Figliolia.
Mentre la città trema – afferma – si fa sociologia e clientela sulla pelle della povera gente. Altro che sicurezza: sono state ascoltate in commissione solo tre persone in tutto , di cui uno per due volte, e ed il parere contrario molti consiglieri tra cui il vicepresidente Di Popolo e su 19 solo 8 hanno espresso parere favorevole per un protocollo che neanche esiste davvero. Servono i taser alla polizia Municipale, l’esercito sul lungomare econtrolli a tappeto su chi delinque. Le chiacchiere stanno a zero, ma si vuole favorire qualcuno per qualche voto in più.
La replica, neanche tanto indiretta, è arrivata proprio dalla presidente Figliolia, che in una nota invece scrieve che sollecitata da cittadini e associazioni, propone l’adozione del Protocollo di “Buon Vicinato”, da firmare con Prefettura e Questura.
Non è uno strumento repressivo – ha spiegato – ma un modello sociale per rafforzare la coesione tra cittadini. In altre città funziona.”
Ma a chiedere interventi immediati è anche la CISL FP, che attraverso i rappresentanti sindacali della Segreteria Provinciale CISL Fp Guido Nicola Monaco, Raffaele Vitale ed il Segretario Aziendale CISL FP Adolfo Abate lancia un doppio allarme: incolumità degli agenti e mancanza di risposte istituzionali.
“Il corpo di Polizia Municipale è il primo presidio sul territorio. Chiediamo taser, spray urticante e soprattutto un tavolo monotematico sulla sicurezza, subito.” In una nota, il sindacato lamenta anche una mancanza di dialogo istituzionale e una gestione inadeguata delle politiche integrate per la sicurezza. Per questo, chiede un tavolo monotematico urgente, per discutere dotazioni, organico e tutele per gli agenti.
Divisa la politica, allarmati i cittadini. Tra chi chiede più forze armate in strada e chi propone modelli partecipativi, resta una certezza: la sicurezza è una priorità non più rinviabile.

