L’aria che tira è quella delle grandi occasioni. Come nel ’97 anche oggi c’è una squadra abruzzese tra la Salernitana e la salvezza. Dal Castel di Sangro al Lanciano cambiano i colori delle maglie, ma non le circostanze. La Salernitana deve vincere per risalire la china e dare un seguito alla preziosissima vittoria di Cesena. Nel ’97 il Manuzzi fu stregato per i granata di Varrella, piegati allo scadere da Piangerelli. La squadra di Menichini, invece, ha portato a casa proprio nel recupero un successo pesantissimo da replicare oggi contro il Lanciano per agganciare in classifica i frentani e tornare pienamente in corsa per la salvezza che solo cinque giorni fa, prima del gol di Bagadur al ’94 della sfida col Cesena, era un affare alquanto complicato, almeno a guardare la classifica. Ora, invece, la Salernitana ha una grande occasione. Tornata ad una distanza non incolmabile dalla dirette concorrenti, la squadra di Menichini è chiamata a compiere un passo decisivo. E come nel ’97 potrà giocare in casa uno scontro diretto che è un crocevia delicato in vista dello sprint finale. E, come diciannove anni fa, avrà dalla sua il pubblico dell’Arechi. Dopo la vittoria di Cesena, si sono sprecati gli appelli a gremire lo stadio di via Allende ma non è che ce ne fosse bisogno perchè il pubblico di fede granata sa che questo è il momento decisivo della stagione. Solo per la maglia, come dicono gli ultras, Salerno è pronta a dare il suo caloroso sostegno alla squadra. L’Arechi sarà anche oggi uno degli stadi più frequentati della serie B e si farà sentire come da tradizione. Sperando che finisca come diciannove anni fa quando un gol di Masinga ed il ruggito di uno stadio da brividi stesero il Castel di Sangro.

