Riporta la data del 4 novembre, la PEC attraverso la quale l’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona aveva detto chiaramente no all’accesso di una delegazione dell’Udc all’interno del pronto soccorso dell’ospedale di Salerno. A rendere nota la comunicazione è stata questa mattina la direzione generale, in risposta alle polemiche sollevate da Mario Polichetti che aveva protestato contro il mancato ingresso all’interno del presidio di emergenza. Ma, come riportato nel testo ufficiale della comunicazione, l’accesso ai reparti e ai servizi ospedalieri è regolato da precise disposizioni che tutelano la sicurezza dei pazienti, la riservatezza dei dati personali e il corretto svolgimento delle attività clinico-assistenziali.In particolare la normativa in materia di protezione dei dati personali impone di adottare misure organizzative e di sicurezza idonee a garantire la riservatezza delle informazioni sanitarie e a limitare l’accesso ai soli soggetti autorizzati. Il nuovo manager Verdoliva ha imposto anche una regola in più: “in nessun caso, all’interno delle nostre strutture sanitarie (così come in quelle amministrative e tecniche), siano consentite manifestazioni, visite (salvo motivi sanitari strettamente personali) o iniziative da parte di candidati o rappresentanti di partiti o movimenti civici di qualunque genere, indipendentemente dall’appartenenza politica”. Nel frattempo il controllo sulle attività di emergenza e del pronto soccorso è stato affidato ad uno studio dello stesso ospedale; L’analisi scrive Verdoliva nella mail si è conclusa e, di conseguenza, in relazione agli esiti emersi, sono stati avviati i procedimenti volti alla soluzione delle criticità evidenziate.

