MACCAFERRI DECIDE PER LA CHIUSURA DELLO STABILIMENTO DI BELLIZZI

Dopo un anno e mezzo di lotta la proprietà della Maccaferri Manifatture Italia ha deciso di chiudere lo stabilimento di Bellizzi.
Gli operai , 32 , per i quali è previsto un anno di cassa integrazione, ieri hanno manifestato disappunto dinanzi all’azienda e non hanno intenzione di mollare. I sindacati hanno convocato un’assemblea in modalità telematica prevista nella giornata di mercoledì 17 marzo.
Solidarietà è stata espressa dal sindaco Mimmo Volpe: “Sono al fianco dei lavoratori, ha scritto, il primo cittadino sulla pagina fb.
Dobbiamo recuperare urgentemente il tavolo nazionale al Ministero delle Attività Produttive. Ho già comunicato al Prefetto la mia disponibilità. Li accompagnerò nella vertenza non appena il Ministro darà le deleghe ai Sottosegretari. In Emilia Romagna stanno ricollocando tutti i lavoratori del gruppo Maccaferri”.

La crisi economica, aggravata dalla situazione sanitaria, ha spinto le Officine Maccaferri a giungere a questa drastica decisione comunicata nel corso di un incontro a Confindustria Salerno. L’azienda ha formalizzato l’intenzione di cessare l’attività. Un colpo di grazia alle aspettative che avevano animato questi mesi di difficoltà e di sacrifici delle maestranze», si legge in una nota congiunta a firma
delle segreterie provinciali e delle rsu Fim e Fiom Salerno. «Questi lavoratori avevano finora creduto di poter ritrovare un percorso di futuro e di lavoro nell’ambito delle operazioni di riassestamento del gruppo. Le strade tentate sono state innumerevoli, così come gli appelli alla politica ed alle Istituzioni.

I sindacati, in ogni caso, promettono battaglia. «Non accettiamo queste scelte maturate ora, senza che sia completato il quadro che potrebbe portare a nuovi investitori. E, dunque, non vogliamo e non dobbiamo arrenderci. Non possono scomparire così una storia e 40 posti di lavoro.

Per mercoledì è stata convocata un’assemblea pubblica, in modalità telematica, a cui saranno invitate tutte le forze politiche e le Istituzioni del territorio per ottenere contributi e sostegno sulla vertenza nella prospettiva di una discussione a Roma.

Dura anche la presa di posizione di Gigi Vicinanza, segretario generale della Cisal Metalmeccanici Salerno. «La chiusura dell’azienda Maccaferri in piena pandemia è inaccettabile. Prefettura e Confindustria uniscano le proprie forze per salvare le sorti dei lavoratori. La Maccaferri è la storia dell’industria salernitana per antonomasia. Un’intera comunità, come quella di Bellizzi, si è costituita attorno a questa azienda.

«Sulla vicenda delle Officine Maccaferri di Bellizzi va fatta piena
chiarezza, non si può chiudere uno stabilimento in videoconferenza e
mandare sul lastrico 40 lavoratori senza prima percorrere altre strade e
provare a trovare una soluzione». Lo afferma Anna Bilotti, deputata del
Movimento 5 Stelle, all’indomani della decisione assunta dai vertici del
gruppo imprenditoriale di chiudere la storica fabbrica salernitana.

«La società non può semplicemente nascondersi dietro la crisi
economica ed epidemiologica per liquidare dalla sera al mattino
l’azienda di Bellizzi, ma deve spiegare e argomentare a dovere nei
luoghi deputati – aggiunge Bilotti – In questa vicenda ci sono troppi
aspetti ancora da chiarire, che ho evidenziato a più riprese nei mesi
scorsi e riportato anche in Parlamento con atti ufficiali.

Autore dell'articolo: Redazione