MIGRANTI, SBARCO IN EMERGENZA SANITARIA –

Per la prima volta degli sbarchi salernitani (in totale ad oggi sono 41) la macchina della solidarietà coordinata dalla prefettura di Salerno ha dovuto gestire anche un’emergenza sanitaria. Al molo 3 gennaio, alla vigilia di ferragosto, 71 migranti hanno potuto toccare terra dopo una traversata che li ha

particolarmente segnati tra il caldo e le emergenze già gestite a bordo. Quattro probabili casi di vaiolo delle scimmie (con i test effettuati e i campioni inviati immediatamente al Cotugno di Napoli), due donne in stato di gravidanza e un’altra al nono mese per la quale prima di arrivare nella città di Arechi è stato necessario il trasporto d’urgenza presso l’ospedale di Trapani. La SeaWatch 5 è entrata nelle acque salernitane con l’attracco presso il porto commerciale poco prima delle 8 di questa mattina: a bordo più della metà c’erano minori non accompagnati e tra i più piccoli – accompagnati dalla madre – un bimbo di 2 anni e una bambina di 7, 40 (8 femmine e 32 maschi) in totale quelli non accompagnati di cui 4 al di sotto dei 14 anni. Egitto, Etiopia, Eritrea, Bangladesh e Sudan sono i paesi da cui provengono i migranti arrivati a Salerno, sotto gli occhi attenti della macchina organizzativa messa in piedi dalla prefettura di Salerno. A complicare le procedure di accoglienza, la presenza di diversi migranti colpiti da malattie infettive, almeno quattro casi di vaiolo già accertati, che hanno reso necessaria l’individuazione di strutture ospedaliere per le necessarie cure: 2 a Nocera, 1 a Vallo della Lucania e 1 Eboli in attesa del responso e dei risultati circa la presenza o meno del vaiolo delle scimmie. Per le due donne, invece, in stato di gravidanza è stato previsto il trasferimento all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Un’organizzazione che ha dovuto cambiare i suoi canonici piani: scesi dalla nave i migranti sono stati trasportati direttamente ad Eboli per la quarantena non passando per via dei Carrari per i controlli e il fotosegnalamento come da prassi. In seguito, all’interno del CAS, si procederà con le operazioni di rito.

 

Autore dell'articolo: Brigida Vicinanza