PATTINI FERMI, SIT IN SUL LUNGOMARE TAFURI –

Basta promesse: dopo trent’anni il tempo è scaduto.” Con queste parole, impresse su uno striscione che non lascia spazio a interpretazioni, è partita questa mattina la protesta sul Lungomare Tafuri, davanti al Pattinodromo di Torrione. Un sit-in animato non solo dai promotori dell’iniziativa, ma soprattutto da tanti bambini e giovani atleti che su quella pista si allenano da anni e che oggi temono di perdere uno degli ultimi spazi cittadini dedicati allo sport.

La manifestazione, organizzata da realtà politiche, civiche e associative, nasce dalla stanchezza diffusa verso una gestione giudicata approssimativa e dalla volontà di dire basta a megaprogetti irrealizzabili, annunciati da oltre trent’anni ma mai realmente concretizzati. “Salerno ha bisogno di interventi semplici, efficaci e davvero utili alla comunità – non di opere faraoniche mai autorizzate e mai finanziate”, hanno denunciano i cittadini.

Al sit in anche alcuni rappresentanti sportivi della Roller interessati anche dalla questione legata al Palatulimieri di Salerno, utilizzato dalla Roller Salerno e da numerose altre società, tra le strutture destinate all’abbattimento, nonostante rappresenti uno dei pochi spazi accessibili ai giovani sportivi della città.

“Non vogliamo vederlo sacrificato hanno dichiarato stamani molti cittadini e genitori così come non vogliamo che vengano dimenticati il Palatulimieri, il campo Volpe e gli altri impianti che attendono da anni adeguata manutenzione e riqualificazione”.

L’obiettivo condiviso è chiaro: recuperare ciò che già esiste, restituirlo alla città e garantire luoghi sicuri e dignitosi dove i ragazzi possano crescere attraverso lo sport.

Alla mobilitazione di stamani hanno aderito: Salerno in Comune, M5S Salerno, Europa Verde, Sinistra Italiana (Circolo “Flavia Garofalo”), Semplice Salerno, Salerno Migliore, Comitato promotore del Forum dei Giovani di Salerno, Rete dei Giovani per Salerno, UNVS – Unione Nazionale Veterani dello Sport, sezione di Salerno “Guido Roma”, oltre a numerose società sportive.

Autore dell'articolo: Barbara Albero