PROCURA DI SALERNO, GIUSEPPE BORRELLI LASCIA E VA A REGGIO CALABRIA –

Sarà formalizzata nella riunione in programma il 15 luglio nell’ambito del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura la nomina di Giuseppe Borrelli a procuratore della Repubblica di Reggio Calabria. L’attuale procuratore di Salerno ha ottenuto all’unanimità l’ok per la designazione dalla commissione incarichi direttivi del consiglio superiore della magistratura. 65 anni, Borrelli è giunto a Salerno dopo aver lavorato come sostituto procuratore della Repubblica di Napoli dove si è distinto per importanti inchieste contro la camorra. La Calabria sarà per lui un ritorno. Fino al 2014 è stato infatti già Procuratore aggiunto di Catanzaro. A Salerno guidava la Procura dal 2020:  fin dal primo giorno del suo insediamento, due sono stati i temi centrali: la sicurezza del porto di Salerno con una serie di operazioni per fermare i traffici nello scalo salernitano, ma allo stesso tempo sollecitare chi di competenza a incrementare i livelli di sicurezza e le indagini sull’omicidio di Angelo Vassallo, riprese nonostante le difficoltà legate al  trascorrere degli anni. Tra le sue inchieste più importanti anche  i suoi primi arresti sul click day, ovvero le truffe sui permessi di soggiorno. Ma la sua azione è stata anche incisiva sulla riorganizzazione degli uffici giudiziari,  dove si è contraddistinto anche  nella tenacia di portare avanti le tesi, spesso accolte dal riesame rispetto alle decisioni dell’ufficio gip. A Salerno sarà ricordato anche per le importanti inchieste sulla pubblica amministrazione. Al Comune di Salerno ha fermato la gestione delle cooperative sociali e sempre a lui si deve l’inchiesta sugli appalti truccati che vede ancora ai domiciliari l’ex presidente della provincia e sindaco di Capaccio, Franco Alfieri Attento anche all’ambiente, Borrelli non si è fermato neanche davanti a decisioni clamorose come quella di sequestrare l’Isola de  Li Galli e l’ex villa di Zeffirelli in costiera amalfitana per costringere chi aveva mosso abusi a ripristinare lo stato dei luoghi.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro