In città ormai non si parla d’altro. La missione salvezza della Salernitana non è solo una questione riguardante il club e la squadra, ma è un affare che sta a cuore a tutti. Fin dalla vigilia della gara col Mantova si percepiva nell’aria quel senso di attesa tipico dei momenti cruciali. Dopo il successo sui virgiliani, è partita l’operazione Marassi. Saranno duemila, forse più, i tifosi granata al seguito della squadra di Pasquale Marino per la partita che tutti avrebbero voluto evitare a gennaio ma che il piccolo trotto della gestione Breda, i tanti punti lasciati per strada, gli errori che la società ha commesso o quanto meno propiziato, hanno reso quella praticamente decisiva. Samp e Salernitana potranno specchiarsi venerdì sera e l’una vedrà negli occhi dell’altra un film horror di una stagione con troppe falle. La spunterà chi non avrà paura di fare il passo in avanti verso la meta agognata. Mancano due gare ma venerdì sera il torneo cadetto potrebbe dare qualche indizio in più circa il gran finale del 13 maggio. Marino recupera Hrustic e Bronn e medita possibili novità anche nella formazione titolare. Serviranno gambe e testa, qualità, esperienza e coraggio per reggere l’impatto con Marassi che proverà a spingere la Samp oltre il muro dei suoi limiti e delle sue paure. Si giocherà una partita che sa di spareggio per evitare la C in uno scenario degno della massima serie. Il calcio è anche questo. Il blasone e il passato contano, ma in campo va tanto altro.
