SALERNITANA: IL CARATTERE EVITA LA BEFFA –

La Salernitana rischia di cadere in casa contro il Potenza dopo aver giocato un primo tempo di buon livello, con folate continue sull’asse Capomaggio-Villa a sinistra e tante situazioni anche solo potenzialmente pericolose non sfruttate a dovere perché è mancata la lucidità e la qualità nella scelta decisiva. Anche su questo bisognerà prendere nota per il mercato di gennaio ormai alle porte e che ieri sera sarà stato sicuramente argomento di discussione nel summit di fine gara alla presenza di Iervolino, Milan, Pagano, Faggiano e Raffaele. Il gruppo c’è, ha carattere ed anche ieri ha rimesso in piedi la partita con grinta e determinazione. Il gol di Ferrari, dopo una bella combinazione nello stretto con Inglese, chiaramente non al top della forma, ha regalato un punto a Raffaele che aveva perso Villa e Matino per infortunio e che nel finale ha perso pure Tascone, immolatosi in ripiegamento difensivo ed autore del fallo sull’uomo lanciato verso la porta di Donnarumma che aveva sventato un paio di occasioni importanti degli ospiti prima di capitolare sull’ennesima ripartenza nata dal lato di Ubani e conclusa da quello di Anastasio, finalizzata con precisione da Schimmenti. Per cercare con troppi uomini il gol, la Salernitana ha perso equilibrio. De Boer è calato alla distanza, ma era prevedibile visto che rientrava dal primo minuto dopo due mesi circa ed ha messo qualità e pulizia nel fraseggio di cui la squadra s’è comunque giovata. Liguori da seconda punta si è mosso bene, mentre non ha inciso come in altre occasioni Achik. La lotta al vertice è serrata. Catania e Salernitana sono a quota 31, Benevento e Cosenza a 29 sono davvero ad un soffio e nel prossimo turno i granata andranno in casa dei sanniti. 1000 i tagliandi per i tifosi ospiti, possibile emergenza formazione per Raffaele che dovrà provare nelle prossime quattro gare ad allargare al massimo le rotazioni perché prima del mercato ci sono dodici punti in palio e sarà fondamentale tenere il passo delle rivali. Poi arriverà il momento in cui si misurerà la voglia della proprietà di fare la differenza, quella che ieri è stata fatta da quei pochi centimetri che l’arbitro Gemelli di Messina non ha visto nell’occasione del gol ospite sul quale il dubbio del fuorigioco resta. La certezza è la mediocrità complessiva della classe arbitrale. Anche ieri all’Arechi la gestione dei falli e dei cartellini è stata a dir poco surreale.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto