Il Brescia getta la spugna e, in attesa del secondo grado di giudizio in sede di sportiva, si sfila di fatto dalla scena. Rondinelle nel baratro, Salernitana ancor più sola nella battaglia legale ma anche di principio che è stata inaugurata dalla Lega B il 18 maggio scorso quando il presidente Bedin decise di rinviare il playout tra i granata ed il Frosinone. Il 10 giugno ci sarà il Coni, ma la Salernitana mette già in preventivo altri ricorsi. Si lavora a quello da proporre al Tfn, ma in ambito federale ci sono pochi margini. Prima o poi bisognerà rivolgersi al Tar ed è questa l’unica strada da percorrere. In primo luogo, dopo aver fatto tutti i passaggi in sede sportiva, bisognerà dare un segnale a chi ha disposto a suo piacimento delle regole e del potere conferitogli dai club, facendo saltare una partita già organizzata senza che ci fosse nemmeno il deferimento per il Brescia. Inoltre, c’è da far pesare la circostanza che si possa giocare una partita dopo oltre un mese dall’ultima della stagione regolare. La corsa contro il tempo posta in essere dalla Lega per bloccare il playout, dare modo alla giustizia sportiva di penalizzare il Brescia e poter così far scalare la Samp al quartultimo posto è apparsa una forzatura. La Salernitana valuta di andare al Tar, ma sarebbe il caso di non avere dubbi e di procedere appena i tempi e le circostanze lo consentiranno. Intanto, la squadra riprenderà lunedì gli allenamenti e dal 12 giugno si trasferirà a Novarello per preparare la gara del 15 per la quale la Lega non ha ancora ufficializzato i nomi delle contendenti.
