SALERNO IN LACRIME PER MATTEO AMATURO –

Era fiero ed orgoglioso di essere il figlio di don Luigi, ma era innanzitutto Matteo. E stanotte un malore improvviso se l’è portato via lasciando esterrefatti ed attoniti tutti i suoi amici e la figlia Ludovica. Matteo Amaturo in gioventù era stato anche un calciatore, un portiere per la precisione, amava la Salernitana e l’Inter, proprio come suo padre, il grande Gigino Amaturo, corrispondente della Gazzetta, penna pungente e mai banale. Matteo era stato per anni speaker allo stadio Arechi in occasione delle gare interne dei granata. Attore, conduttore radiofonico, ma anche stimato professionista, era un vero istrione, un mattatore, la persona che volevi incontrare quando eri giù di morale. Battute, scherzi, quel suo modo di comunicarti affetto e stima prendendoti in giro. Dal teatro alla tv, dalla radio ai tavoli del bar: la sua presenza non passava mai inosservata per la simpatia, il carisma, la capacità di coinvolgere tutti. Girava l’Italia per calcare le amate tavole del palcoscenico, ma non dimenticava mai di rivolgere un pensiero a Salerno, alla sua città, ai suoi affetti. I suoi post su facebook finivano tutti con la solita frase “pensieri scomposti di uno spacciatore di emozioni”. Matteo regalava emozioni da artista qual era al suo pubblico, ma anche amore, amicizia, affetto a chi lo conosceva bene. Sembra impossibile pensare di non rivederlo più sulla sua vespa per le strade cittadine o fermo da qualche parte intento a prendere giro l’amico di turno, che sapeva che quel dileggio bonario era il suo modo di comunicargli l’affetto più puro. E quelle foto con numero a caso e l’immancabile didascalia “amicizie improbabili”. Ciao, Matteo. Ci mancherai, non immagini quanto.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto