Mancano i cedolini paga, non sono stati pagati i compensi extra, la quattordicesima e il TFR. La violazione dei contratti e il ritardo nei pagamenti stanno mettendo a rischio l’avvio del nuovo anno scolastico.
E’ la FIT–CISL di Salerno a lanciare l’allarme per gravi inadempienze da parte della società INIBUS, incaricata della gestione del servizio scuolabus del Comune di Salerno, che mettono seriamente a rischio la partenza del prossimo anno scolastico. A denunciarlo è il Segretario Provinciale Diego Corace, che parla di una situazione diventata ormai insostenibile per autisti e vigilatrici.
La sigla sindacale evidenzia il mancato pagamento di retribuzioni e indennità, la totale assenza di riscontro da parte dell’azienda nonostante le formali richieste del 24 e 26 luglio, e violazioni contrattuali gravi, tra cui: il mancato invio dei cedolini paga; la mancata erogazione della quattordicesima mensilità, dei compensi per uscite extrascolastiche e del TFR; la non applicazione del nuovo CCNL 2024–2026, firmato il 23 maggio.
Inoltre, si registrano ritardi nei pagamenti di giugno, in violazione delle norme costituzionali e contrattuali.
Non si tratta solo di problemi economici: la FIT–CISL in una nota a firma di Diego Corace denuncia anche condizioni di lavoro indecorose. Gli operatori del servizio lavorano in aree di sosta prive di servizi igienici, mentre le aree parcheggio non rispettano il Codice della Strada, mettendo a rischio la sicurezza dei bambini nelle fasi di salita e discesa dai mezzi.
Il sindacato ha affidato la questione al proprio Studio Legale e ha avviato segnalazioni presso l’Ispettorato del Lavoro. È stata inviata una diffida formale alla INIBUS e un appello al Comune di Salerno affinché intervenga, valutando anche la revoca dell’appalto. In caso di persistente inadempienza, si chiede che sia l’ente comunale a pagare direttamente i lavoratori, come previsto dalla legge.
La FIT–CISL avverte: senza un intervento immediato, il servizio scuolabus non potrà partire regolarmente a settembre, con conseguente responsabilità sia dell’appaltatore che del Comune per l’interruzione di un servizio pubblico essenziale.
La segreteria provinciale si dice disponibile al dialogo istituzionale, ma pronta ad agire con tutti i mezzi legali a tutela dei lavoratori.

