Con cadenza ormai quasi annuale il calcio giocato lascia spazio alla partita che si gioca nei tribunali e in altre sedi. Ogni estate o quasi, infatti, i verdetti del campo vengono vagliati e spesso sovvertiti da tutto ciò che non è calcio giocato. Dopo la decisione assunta dal Consiglio Direttivo della Lega B, che ha ratificato le retrocessioni di Carpi, Padova, Foggia e Palermo, annullando i playout in accoglimento della sentenza del Tfn, era prevedibile che ne sarebbe derivato un iter fatto non solo di ricorsi, più o meno legittimi, ma anche di passerelle televisive e addirittura istituzionali. Anche in Parlamento si è discusso delle decisioni che hanno riguardato il campionato cadetto, che pare destinato a non trovare pace. La storia racconta di cambi di format anche piuttosto travagliati, di sentenze, appelli, ricorsi, di carte bollate e di calendari stravolti, e di soluzioni anche di compromesso che, spesso, sono la vera meta cui si tende. La B a 19 era un’anomalia, ma la ragione ultima per cui i presidenti cadetti l’avevano voluta era perchè si puntava alla riduzione del numero delle società partecipanti, tant’è che il prossimo campionato sarà a 20. Dopo Pordenone, Juve Stabia ed Entella, la C esprimerà altre due promozioni attraverso i playoff che sono già partiti. E il Foggia ed il Palermo? I due club sono sul piede di guerra e sperano in una decisione forte del Consiglio Federale, convocato per domani, che potrebbe impugnare la delibera di lunedì del Direttivo della B. Venerdì, intanto, il Coni si pronuncerà sul ricorso del Foggia che chiede un ulteriore sconto e che spera di recuperare quel punto che cambierebbe la classifica a danno della Salernitana, scenario, al momento, altamente improbabile. Lo scenario, invece, che potrebbe delinearsi è quello di un ritorno eventuale al format con 22 squadre, sempre a patto che Foggia e Palermo dimostrino di essere in regola visto che si parla di due club che hanno più di qualche problema societario e che hanno commesso irregolarità acclarate e documentate. In tutti i casi, però, la Salernitana si sente tranquilla. Certo, sarebbe bastato un punto in più in classifica per sentirsi in una botte di ferro senza dover attendere gli sviluppi di un nuovo caos che sta attanagliando la serie B.
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