TROVATA OFFERTA VOTIVA ALLA DEA ATENA NELL’ACROPOLI DI VELIA

La testa di un bue sacrificato è riaffiorata sull’Acropoli di Velia, in provincia di Salerno, durante le recenti campagne di scavo condotte tra i resti di un edificio sacro. Si tratta di un ritrovamento eccezionale: non una riproduzione o un elemento decorativo, ma la vera testa dell’animale, conservata nel punto originario in cui era stata collocata oltre duemila anni fa.
Il direttore dei Parchi archeologici di Paestum e Velia, Tiziana D’Angelo, ha spiegato che il reperto era appeso in origine alla parete esterna del tempio, come offerta votiva alla dea Atena, divinità protettrice della città.

“È ancora visibile il gancio in ferro che la sosteneva – ha sottolineato D’Angelo – un dettaglio che conferma la natura rituale del gesto e permette di inserire il ritrovamento nel contesto delle pratiche religiose dell’epoca”.
L’offerta risale ai primi abitanti di Elea, che attraverso il sacrificio del bue celebravano la divinità e sancivano il legame tra comunità e spazio sacro. Gli archeologi stanno ora lavorando per definire la sequenza stratigrafica e inquadrare con precisione cronologica il deposito votivo all’interno delle attività cultuali documentate sull’acropoli.
Il ritrovamento aggiunge un nuovo tassello alla conoscenza del sistema religioso e rituale delle origini di Velia, confermando il ruolo centrale dell’area sacra nella vita della polis antica.

Autore dell'articolo: Barbara Albero