“Pensate di voler lasciare tutto, anche la vostra casa…”: comincia così, uno dei racconti, dell’opera teatrale dal titolo “il Viaggio, il Sogno e la Realtà” che è stato messo in scena ieri presso il Centro sociale di via Vestuti a Salerno. La speranza, negli occhi di chi ce l’ha fatta nonostante gli ostacoli e le difficoltà, per raggiungere un sogno chiamato vita, che è costato prendere una valigia pesante fatta non solo di cose ma anche di pregiudizi, di dubbi, di paure che solo il Centro per l’istruzione degli adulti di Salerno “Paulo Freire” , guidato dalla dirigente Mariella Montuori è riuscita ad alleggerire e che ha deciso, prendendo spunto dal progetto “26 come il mare, così in terra” dell’ordine dei giornalisti della Campania, di raccontare la storia dei suoi 26 “migranti”, studenti, cioè giunti per la maggior parte dal mare a Salerno, ma che hanno avuto maggiore fortuna delle 26 nigeriane che nel 2017 morirono nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere l’Europa. Per gli studenti delle sei sedi del Cpia Salerno è un nuovo percorso percorso di vita, è la speranza di una rinascita. Attraverso video, letture, canzoni, l’opera teatrale collettiva ha testimoniato le paure del viaggio, le speranze del sogno, la concretezza dei risultati ottenuti nella realtà. Un evento che tra l’altro arriva a pochi giorni dall’ennesimo sbarco accolto nel porto di Salerno.
C’erano infatti anche alcune donne arrivate lunedì, nel 40esimo sbarco nel porto di Salerno, al centro sociale ad ascoltare le 26 storie di vita e di speranza degli alunni del Cpia. Ad accompagnarle Alessandra Galatro che ha spiegato l’impegno dell’associazione anti-tratta anche e soprattutto durante la giornata di lunedì, quando tra i 252 migranti che hanno toccato terra, c’erano donne e uomini vittime di violenze e abusi. E ha riconfermato l’impegno per i minori non accompagnati anche Lucia Lamberti, focalizzandosi sul ruolo delle istituzioni scolastiche e della formazione e istruzione per l’integrazione sociale di chi arriva in città, scappando da guerra e infelicità.


