La sessione estiva del calciomercato chiuderà i battenti il 17 agosto. Ci sono più di due mesi di tempo per allestire una squadra competitiva, ma l’auspicio è che si proceda in maniera più celere per far sì che fin dal ritiro di Rivisondoli Colantuono possa lavorare con un gruppo ben delineato e molto vicino a quello che affronterà la prima parte di stagione. Prima si metterà mano alla squadra, prima si sveleranno le reali intenzioni della proprietà e prima, va da sé, si potrà puntare all’acquisto più importante: i tifosi. La passione della gente non è in discussione, ma il calo progressivo di presenze all’Arechi è un dato che ha imposto una riflessione. Lotito ha provato a recuperare il rapporto con i tifosi, accettando il confronto con gli ultras che, sulle prime, sembrò un flop ma che, a giudicare dalle scene viste in occasione del match col Palermo, ha dato dei frutti. Promesse, parole, prese di posizione: nella dialettica tra società e tifosi il vero salto di qualità ci sarà allorquando dalla proprietà arriveranno segali forti e chiari circa gli obiettivi che si vogliono centrare. La chiarezza è la chiave di volta perchè non è obbligatorio vincere, ma è doveroso indicare una via, un fine. Ridurre i prezzi degli abbonamenti e studiare e realizzare piccole iniziative tese a fidelizzare i tifosi, intercettando le simpatie soprattutto dei più piccoli è sicuramente importante. Tuttavia, il primo passo da compiere è uscire dall’ambiguità, giocare a c arte scoperte, dare la precisa sensazione che ci sia un progetto. Il che non vuol dire che si debba per forza vincere il prossimo campionato, ma che ci sia una volontà di rendere sempre più forte e solida la Salernitana, in campo e fuori. Il risultato sportivo è quasi sempre conseguenza e frutto di ciò che una società ha seminato e, dunque, tanto più profondo e certosino sarà il lavoro fuori dal campo, tanto più gratificante sarà la classifica. Una volta riconquistata la fiducia della gente, di certo alla Salernitana non mancherà il sostegno del suo pubblico.
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