Da soffrire a sperare, da sognare a credere: la vittoria di ieri sull’Ascoli spalanca nuovi orizzonti per la Salernitana che ha allungato sensibilmente sulle squadre che lottano per non retrocedere ed ha accorciato ulteriormente sulla zona playoff. Dieci punti nelle ultime quattro giornate, tre vittorie di fila dopo il pari di Benevento a cui risale l’ultima rete subita, un Coda sempre più trascinatore a prescindere dai gol segnati, la crescita di Sprocati, la nuova esclusione di Rosina che sa di presa d’atto da parte di Bollini della necessità di avvalersi di soldati pronti al sacrificio e non di generali poco avvezzi alla trincea: tanti gli spunti offerti dal match con i marchigiani. Ieri la Salernitana ha vinto e convinto, offrendo una delle migliori prestazioni interne della stagione, dando la sensazione che, pur scontrandosi con lo stato di grazia del portiere ascolano, Lanni, aiutato anche dai pali, prima o poi avrebbe trovato il gol che avrebbe messo in discesa la partita. Sotto gli occhi dei patron, la squadra di Bollini ha servito il tris in una domenica praticamente perfetta in cui s’è visto un calcio efficace e piacevole, espressione di una squadra solida, compatta, organizzata, ben conscia di ciò che avrebbe dovuto fare in campo. Il salto di qualità tante volte invocato s’è ravvisato nella sicurezza con cui i granata hanno dominato la partita, creando occasioni in serie e non facendosi prendere dall’ansia dopo un primo tempo finito a reti bianche, ma solo per via di sfortunate coincidenze. Una volta sbloccato il risultato, la Salernitana ha giocato sul velluto ed ha meritato gli applausi dei suoi tifosi. Le note liete che ci lascia in eredità la giornata appena trascorsa sono tante, ma va sottolineato in modo particolare il ritorno all’Arechi della gente. Ieri erano in oltre diecimila sugli spalti a dimostrazione del fatto che, appena la squadra ha mandato i segnali giusti dal punto di vista dell’impegno e della voglia di lottare, i tifosi l’hanno premiata, assicurandole presenza e sostegno. Salerno non chiedeva che questo, in fondo: poter lasciarsi alle spalle incertezze ed affanni, aprire il cuore alla speranza e, soprattutto, avere diritto ad una squadra che potesse lottare per qualcosa di importante. Ora i playoff sono distanti quattro punti ed all’orizzonte c’è la trasferta di Pisa contro l’ex Gattuso che aprirà un aprile durissimo, che sarà il mese della verità. La Salernitana ci arriva con tante certezze e con il morale alto e non è cosa da poco. Il campo dirà dove questa squadra potrà arrivare, per ora ha detto che può giocarsela fino alla fine con qualsiasi avversario a patto di mantenere alte fame, attenzione, voglia. Se è vero che i granata arrivano alla volata playoff con quattro punti di ritardo, è pur vero che potranno contare sul sostegno di una tifoseria che può fare la differenza, che chiedeva di essere riconquistata e che ora è tornata ad entusiasmarsi. Dieci partite per scrivere il finale di una storia che sembrava l’ennesima occasione persa e che si sta trasformando in una grande opportunità.
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