DA 10 A 100 EURO PER PARTECIPARE A TEST DI MEDICINA

La data è unica, le domande sono identiche per tutti, uguali anche le modalità di svolgimento, la correzione è accentrata e simultanea, la graduatoria è una sola valida per tutto il territorio nazionale. Ma le circa 67mila aspiranti matricole che si stanno contendendo i 10.008 posti messi a disposizione dal Ministero (9100 per Medicina, 908 per Odontoiatria) per partecipare all’appuntamento di stamani hanno pagato cifre diverse. Un giro di affari che, secondo i calcoli di Skuola.net, supera i 3,5 milioni di euro, ma con sostanziali differenze tra i diversi atenei. Per sostenere il test di medicina 2017, infatti, le future matricole hanno dovuto sborsare da un minimo di 10 euro, chiesti alla Bicocca di Milano a un massimo di 100 euro di Vercelli e della Seconda Università di Napoli. Pochissime le variazioni rispetto al 2016, tranne in rari casi. Il costo medio si assesta attorno ai 51 euro, risentendo però di fluttuazioni rilevanti anche all’interno della stessa città. Moltiplicando questa cifra per i 66.907 iscritti, si ottiene la stima della spesa complessiva degli aspiranti medici: 3,5 milioni di euro circa. Una cifra che tuttavia non assicura ai partecipanti il successo: solo 1 su 7 passerà la prova. Ancora tante le città dove è più oneroso sostenere il test oltre a Napoli e Vercelli: Messina (che con i suoi 90 euro si avvicina al podio delle università più care), Salerno (che rispetto a dodici mesi fa rivede al ribasso la tassa d’iscrizione, facendola scendere da 100 a 80 euro, ma che rimane comunque ben al di sopra della media), Bologna, Ferrara, Perugia, Pisa, Pavia e Siena (tutte a 60 euro). Per fortuna, però, ci sono altrettante università in cui i costi dei test d’ingresso sono abbastanza omogenei e si aggirano attorno alla media nazionale, sostanzialmente invariata da 5-6 anni a questa parte. È il caso, ad esempio, della Statale di Milano, di Bari, di Genova (50 euro); ma anche della Federico II di Napoli, di Palermo (55 euro); della Sapienza di Roma (45 euro). Ancora meglio in altri atenei, dove le condizioni economiche imposte invitano a provarci. Oltre alla già citata Bicocca di Milano – 10 euro sono nettamente la cifra più bassa, forse anche per questo è una delle università più affollate il giorno dei test – le situazioni più convenienti si registrano a Varese (20), Cagliari (22,55 euro), Sassari (25 euro), Padova (30) e Trieste (che da 45 euro scende fino a 30 euro). Tra le grandi università, si distingue Roma Tor Vergata che, con i suoi 35 euro, è tra gli atenei più “economici”. Se si mettono nel calderone anche le università private i costi sono destinati a lievitare: in media servono 145 euro per sostenere i test, con un picco di 170 per tentare di entrare al San Raffaele di Milano. Ma non scherzano neanche la Cattolica di Roma (120), il Campus Bio-Medico (130) e l’Humanitas di Milano (160). Tuttavia, in questo caso, va detto – osserva Skuola.net – che gli atenei si sobbarcano il costo di realizzazione e produzione dei questionari, nonché della loro correzione. Mentre nelle università pubbliche è tutto a carico del Cineca.

Autore dell'articolo: Barbara Albero