102 ANNI DELLA SALERNITANA: UNA FESTA SENZA CERTEZZE –

“Il 19 giugno del 1919, al civico 67 di Corso Umberto I (oggi via Mercanti) a Salerno, nasceva l’Unione Sportiva Salernitana.
102 anni dopo festeggiamo e celebriamo i colori granata che continuano a farci vivere emozioni uniche ricche di entusiasmo e passione.

Una passione che non conosce confini, di cui sono scritte pagine indimenticabili di una storia lunga più di un secolo e che nel corso di questa stagione ha regalato ai suoi tifosi la grande gioia della promozione in massima serie.
Buon Compleanno Sua Maestà!”
Con queste parole la Salernitana ha celebrato il 19 giugno sul proprio sito ufficiale. Nessun augurio specifico rivolto dalla proprietà e dalla dirigenza o anche dallo staff tecnico ai tifosi, alla città, alla maglia. Righe fredde, quasi di facciata, senza calore e trasporto. Asettiche e distaccate, insomma, come quando si scrive una cartolina svogliatamente per mandarla a destinatari lontani, fisicamente e non solo.
Ci hanno pensato i tifosi a fare gli auguri alla loro squadra del cuore colorando di granata la città e regalando momenti di grande impatto emotivo e spettacolare la scorsa notte. Fuochi d’artificio in diversi punti della città, giochi di luce intorno allo stadio Arechi, mentre oggi sarà la volta della messa in ricordo di tutti i tifosi scomparsi ed in serata nei pressi del Vestuti ci sarà un appuntamento riservato ai più piccoli. Anche a Cetara, ieri sera, ci sono state celebrazioni in grande stile.
Per la terza volta nella sua storia la Salernitana festeggia il suo compleanno dopo una promozione in massima serie, eppure questa volta è diversa dalle altre. Il retrogusto non è dolce, anzi. C’è, al di là della comprensibile preoccupazione, un senso di amarezza per la piega degli eventi, per la mancanza di chiarezza della società che non ha risolto la situazione in tempi rapidi. E’ un compleanno che doveva essere sereno, spensierato, felice, ma a pochi giorni dal gong Salerno aspetta ancora la parola fine di una vicenda che, comunque vada, è servita solo per fornire altre conferme. E non certo in senso positivo.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto