24 MAGGIO: VENTI ANNI DOPO, SALERNO NON DIMENTICA

E’ il giorno del ricordo e del dolore, non perchè solo il 24 maggio Salerno abbia tempo e modo di ripensare a cosa accadde in quel maledetto lunedì mattina del 1999, ma perchè questa data è diventata simbolo ed occasione per non dimenticare e per cercare ancora oggi, a distanza di venti anni, di capire il perchè di una tragedia senza senso, che non sarebbe mai dovuta accadere e che, invece, è accaduta. Quattro giovani vite spezzate, il dolore dei familiari e dell’intera comunità salernitana, distrutta da una sciagura a cui ancora adesso è difficile credere, arrendendosi dinanzi ad una cruda e dura evidenza, davanti ad una realtà fatta di fiamme e di un vuoto enorme, incolmabile come quello che possono lasciare quattro giovani vite volate in cielo troppo presto. Quelle di Ciro, Enzo, Peppe e Simone sono state strappate agli affetti, ai sogni della loro verde età, in una mattina che doveva essere solo di amarezza e riflessione per un epilogo non felice sul campo, ma che è diventata di sgomento, dolore e rabbia per una tragedia senza precedenti e senza spiegazioni, culminata nel rogo della galleria Santa Lucia, a pochi metri da casa ormai, ma cominciata molto prima, non appena quel treno s’è riempito fino all’inverosimile ed oltre alla stazione di Piacenza. Quel viaggio fu un’odissea, un inferno, di cui non si compresero in tempo i pericoli, e dura ancora oggi, dopo venti anni, perchè Salerno non dimentica, non può e non vuole, ma deve continuare a ricordare e ad interrogarsi, in cerca di risposte, ma anche in cerca di un senso di identità, di un afflato collettivo che ci fu allora e che questo giorno e tutto il carico di dolore che si porta appresso deve servire a rinnovare.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto