Fabrizio Castori non si è mai nascosto ed anzi ha sempre ammesso di aver guardato la classifica. Dopo la vittoria di Cremona, il trainer marchigiano ha parlato di sogno promozione. Un sogno che potrà prendere forma nel finale di un campionato che si annuncia equilibrato, intenso, serrato. Undici partite in meno di due mesi attendono le squadre cadette e, di certo, condizione psico- fisica e continuità di risultati faranno la differenza. La Salernitana è attesa da otto giorni molto importanti. Sabato la gara interna col Cosenza, pochi giorno dopo la trasferta di Cittadella ed infine, domenica 21 marzo, la gara casalinga col Brescia “ammazzagrandi”. Otto giorni da vivere tutti d’un fiato, in cui la squadra granata avrà la grande opportunità di mettere altro fieno in cascina prima della volata di primavera che prenderà il via con la trasferta di Lecce il prossimo prima aprile e proseguirà con la gara interna prevista subito dopo Pasqua contro il Frosinone. Nel finale di stagione sono condensati tutti gli scontri diretti: Venezia, Monza ed Empoli saranno ospiti all’Arechi e, stando alla classifica attuale, potrebbero essere in palio punti pesantissimi. Il sogno di Castori e della squadra e, certamente, anche quello della tifoseria è fin troppo facile da indovinare. Le prestazioni della Salernitana danno l’idea precisa di come la squadra sia convinta e determinata e questo non può che far piacere. Prima della gara di Cremona anche il copatron Mezzaroma aveva rotto gli indugi, per cui non resta che godersi la lunga volata finale ben sapendo che, in presenza del massimo traguardo raggiunto dalla Salernitana, saranno inevitabili determinate decisioni e conseguenze sull’assetto societario. Caduto il tabù Zini, non si vede perché non possa cadere anche quello legato alla questione della multiproprietà. Basta andare indietro nel tempo, in fondo, per avere un quadro chiaro della situazione. Dopo un Salernitana – Spezia del 2018, infatti, a precisa domanda sulla impossibilità di avere due club nella stessa categoria Claudio Lotito rispose senza reticenze. “Venderei la Salernitana”, disse il proprietario della Lazio. Due mesi o poco più e sapremo.
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