SALERNITANA: ORA TESTA AL VERONA –

Un giorno di riposo per riflettere e per guardarsi negli occhi. La gara col Verona è già all’orizzonte e da domenica sera ha assunto la fisionomia della prova d’appello. La società si attende di più da tutti. Allenatore e squadra devono dare prova di aver compreso gli errori commessi nelle ultime settimane e cambiare passo. Bisogna ritrovare spirito ed atteggiamento delle prime gare stagionali, quando la Salernitana entusiasmava per qualità del gioco espresso ma anche per l’aggressività, l’intensità e la fame che la caratterizzavano. E per superare le insidie di una crisi latente, contro il Verona più che le giocate ad effetto serviranno corsa e voglia di sacrificarsi. Vincere i duelli individuali, correre bene con e senza palla, ritrovare compattezza difensiva e concretezza in attacco: saranno questi i presupposti da cui ripartire per pensare di tornare alla vittoria. Se lo sono detti nel chiuso dello spogliatoio anche i calciatori. I più esperti per età anagrafica, ma anche coloro i quali da più tempo giocano a Salerno devono trainare il gruppo e sono pronti a dare un contributo importante anche dal punto di vista morale. Starà a Nicola fare le scelte sul piano tecnico, ma è chiaro che in una partita così delicata potrebbero tornare particolarmente utili elementi come Fazio, Gyomber, Radovanovic, Bonazzoli che per motivi diversi non sono stati titolari a Reggio Emilia. Fazio era indisponibile e la sua assenza si è sentita non poco in difesa. L’argentino tornerà contro il Verona e rimetterà al braccio la fascia di capitano. Molto probabile che venga rispolverato anche Gyomber che potrebbe essere preferito a Bronn. Radovanovic, invece, potrebbe ricominciare dalla posizione occupata nel secondo tempo della gara di Reggio Emilia, cioè cervello di centrocampo data la probabile defezione di Bohinen anche per il match con gli scaligeri. Contro gli ex compagni Verdi e Djuric potrebbe ritrovare una maglia da titolare in attacco Bonazzoli. A dirigere la gara sarà Ghersini di Genova.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto