Sono arrivati a Baronissi i primi dieci richiedenti asilo nell’ambito del progetto Sprar. È una famiglia palestinese composta da due adulti e otto bambini di eta’ compresa tra i 2 e i 13 anni. I rifugiati – provenienti dal centro di accoglienza di Pontecagnano, in Italia già da qualche mese, regolarmente censiti ed identificati -sono stati sistemati in un alloggio privato in via Cirillo. La famiglia è assistita da mediatori culturali e psicologi. “La prima accoglienza è stata molto positiva – commenta il sindaco Gianfranco Valiante – adesso spetta a noi il compito di favorire una reale integrazione culturale e civile. Già da oggi i nostri tecnici comunali saranno impegnati ad insegnare ai nostri ospiti come va fatta la raccolta differenziata. Nelle prossime ore intensificheremo anche un rapporto con la scuola affinché i bambini possano essere inseriti gradualmente nel contesto scolastico. Insegneremo a queste famiglie usi, costumi e leggi italiane”. L’adesione allo Sprar consente al Comune di organizzare l’accoglienza garantendo innanzitutto legalità, sicurezza e ordine ai cittadini. In base alla ripartizione nazionale stabilita dal Ministero dell’Interno, Baronissi dovrà accogliere 51 migranti: con l’adesione al progetto SPRAR e relative misure di salvaguardia a tutela della cittadinanza, la Prefettura sospenderà ogni condizione non compresa nel progetto. Per la prossima settimana è atteso l’arrivo di un nuovo gruppo proveniente da Somalia e Costa D’Avorio, in particolare tre gruppi familiari di sette persone. “Seguiremo ogni fase con grande attenzione – precisa il vicesindaco Anna Petta – auspicando in tempi brevi una reale integrazione. Baronissi e’ citta’ del vivere civile. Nostro dovere è operare per esaltare i valori della solidarietà e accoglienza vera”. “Abbiamo condiviso in Commissione Sociale l’adesione allo Sprar – ricorda il presidente Giuseppe Pasquile – tutti i consiglieri hanno contribuito alla realizzazione del progetto poi approvato nel febbraio scorso dal Consiglio Comunale all’unanimità, con grande responsabilità. In questo modo avremo una integrazione e una messa in rete tra servizi, istituzioni e risorse sociali territoriali”.
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