L’ULTIMO SALUTO A GIANPIERO: IL RICORDO DEGLI AMICI

GLI AMICI DI SEMPRE RICORDANO GIANPIERO

Noi, assai dissennati, crediamo che la morte, sia uno scoglio, mentre è un porto, delle volte da cercare, ma mai da rifuggire, nel quale se qualcuno è spinto prematuramente, non deve lamentarsi più di chi ha navigato velocemente.“ (seneca)
Ciao Gianpiero ci mancherai……sei uscito di scena alla tua maniera, spiazzando tutti! l’amico buono, generoso sempre allegro ha ceduto il passo all’uomo tormentato a volte fragile, sembra assurdo che tu abbia fatto un gesto estremo, sembra irreale che tu non sia più tra noi! 

Forse eri diventato cittadino di un mondo che non ti apparteneva più, o quantomeno nel quale non ti riconoscevi……….forse, maledettamente forse…sono tanti troppi i dubbi e i pensieri, ma non tocca a noi giudicare e nemmeno ne abbiamo voglia, a noi tocca semplicemente ricordare la persona umile e perbene quale sei stata.

Meritavi di più Gianpiero, meritavi più fortuna dalla vita, te ne vai lasciando un vuoto incolmabile e la certezza che la vita sia in debito con te

A noi tocca solo ricordare il tuo sorriso, il tuo vocione, la tua educazione, signore di altri tempi!

A noi tocca far tesoro dei tuoi insegnamenti che anche involontariamente ci hai donato in tanti anni.

Sappiamo che tu non desideri che si pianga per te ma che si sorrida e si vada avanti, tu ora insieme alla tua adorata mamma li dal cielo proteggi e custodisci papà Vincenzo e Corrado e Marco e le loro famiglie.

Mi piace pensare che li in cielo dove sei giunto, sei stato accolto da un vecchio giradischi in vinile che suonava “champagne”

Gianpiero è stato un privilegio condividere il cammino di vita con te, è durato troppo poco, ma la qualità è stata inarrivabile!

Amatino Grisi

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Con la “n”, mannaggia la morte. Ti incazzavi, quando scrivevano male il tuo nome.
Scriviamolo bene oggi, chè ieri ce lo siamo scordato il nome tuo, mannaggia la morte.
Te lo ricordi, quel nastro, quel videoregistratore Betamax? Che miracolo ci sembrava, quel Polonia-Perù del Mondiale 82 che finiva in -ek, Smolarek, Ciolek, Boniek. I bravi ragazzi che eravamo, le brave persone che siamo rimaste. Tu, un po’ di più.
Lo tengono, Sky, dove stai mo’? L’hai vista la compagine, come la chiamavamo noi, la Salernitana?
Quante ne abbiamo viste, di partite, quante ne abbiamo perse. Tu, un po’ di più.
Lo sanno, queste persone, che quando i nickname non esistevano tu ci “battezzasti” ad uno ad uno?
E che questi soprannomi, come in una brigata partigiana, vivono ancora, dopo un viaggio lungo fatto dai banchi di scuola ai campetti del Seminario, e giungono al tempo presente ora che i capelli sono diventati bianchi, radi, nel mio caso spariti?
E che, nonostante tutto, non abbiamo smesso di volere bene al mondo? Tu, un po’ di più. Tu, molto di più.
Lo sai, vorrei tanto che scrivessero bene il tuo nome, che la foto mostrata in giro fosse vera, senza i filtri di un Photoshop che tu non sapevi neanche cosa fosse.
Sarebbe questo, il modo di renderti giustizia.
Che la tendenza all’iperbole ce la siamo portata appresso. Tu, un po’ di più.
Come quando ti mettevi in porta e ti accartocciavi sulla palla pure su retropassaggio morbido e rasoterra.
“Giaguaro Castellini”, l’urlo che risuonava ai Seminari, ai Cappuccini, nei sottoscala terremotati del Liceo Tasso.
Dai pali di quella porta, ieri, hai fatto un’uscita spericolata, chè l’area di rigore ti andava troppo stretta.
Hai deciso di giocare più avanti, hai deciso di fare il libero.
Libero, con licenza di fare gol.
E ne hai fatto uno all’esordio, uno di quelli che non si dimenticano più.
Però, mannaggia la morte, a me il pareggio andava benone.
Addio GiaNpiero,

Pomacio (Giovanni Perna)

Autore dell'articolo: Marcello Festa