A LANCIANO E’ TEMPO DI REGOLARE I CONTI

Guai a sottovalutare l’avversario. Qualsiasi avversario, sempre e comunque. Figuriamoci in una partita doppia in cui ti giochi gli spareggi promozione. Figuriamoci poi contro il Lanciano, dovessero essere i frentani gli outsider della Salernitana, nei play out che iniziano sabato sera. La storia recente tra Salernitana e la Virtus sorride agli abruzzesi capaci di tenere botta per poi battere cassa contro Pestrin e compagni. Nei due precedenti in campionato, infatti, la Salernitana ha racimolato soltanto uno striminzito punticino, frutto del pareggio in trasferta al Biondi del 27 ottobre scorso, dopo essersi illusa grazie alla doppietta siglata da Massimo Coda a inizio partita. L’ex Parma proprio in terra d’Abruzzo fu capace di sbloccarsi da un lungo digiuno mettendo a segno un micidiale uno due nel giro di appena un quarto d’ora. Proprio quando tutto sembrava essersi messo per il verso giusto, ecco che viene fuori il carattere dei frentani capaci di innescare a loro volta un’altra doppietta. Ci pensò l’ex Antonio Piccolo nelle vesti di core’ ngrato, a riequilibrare le sorti dell’incontro, accorciando le distanze prima dell’intervallo e poi mettendo a segno il penalty del pareggio a inizio ripresa. Piccola curiosità in quella partita si registrò anche l’esordio del baby Moses Odjer che subentrò a Troianiello dopo tanta naftalina per poi guadagnarsi il ruolo di insostituibile nella mediana granata.

Nel match di ritorno, poi, i rossoneri furono capaci addirittura del colpaccio all’Arechi. Nulla di trascendentale, sia ben chiaro, visto come anche altre squadre abbiano passeggiato nel principe degli stadi. Ma quello che è ancora vivo nella mente dei tifosi e di molti giocatori è il modo in cui è maturata la sconfitta, bruciante, per tre reti a uno. I frentani furono capaci di fare sfogare l’ippocampo per colpirlo in fulminanti ripartenze innescate da quel furetto di Di Francesco, capace di realizzare una doppietta intervallata dal momentaneo pareggio di Donnarumma e dal rigore del solito Ferrari, per un fallo sul solito Di Francesco. La Salernitana però fu capace di sbagliare di tutto e di più, giocò una della partite più belle della sua tormentata stagione, collezionando occasioni a grappoli senza raccogliere neppure uno …stralcio. Merito del giovane Cragno tra i pali, ma frutto anche dell’imprecisione delle bocche da fuoco granata con le polveri terribilmente bagnate. Sabato sera l’occasione buona, necessaria, indispensabile per una rivincita. Un riscatto. Una risposta ad un campionato vissuto sempre e costantemente in affanno. Sabato sarà necessario giocare gara uno al meglio per tentare di ipotecare la salvezza che poi dovrà passare per l’Arechi. I conti si fanno alla fine come sempre. Per il momento la formazione rossonera ha dimostrato di essere cinica e spietata: un toro che sbuffa e incorna quando vede il granata. Tocca alla Salernitana adesso giocare di fino, agitare il capote e colpire al momento giusto. In palio c’è la serie B…

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta