AEROPORTO “COSTA D’AMALFI”, LO SCENARIO DI DE LUCA –

Dopo il via libera del Cda di Gesac, la società che gestisce l’aeroporto di Capodichino al progetto di fusione con lo scalo di Salerno-Costa d’Amalfi, anche il presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca ha confermato l’accordo raggiunto sulla fusione tra lo scalo costa d’Amalfi e quello di Capodichino. A margine dell’incontro per fare il bilancio del trasporto pubblico della regione Campania, il presidente De Luca si è infatti soffermato sul futuro dell’aeroporto salernitano. Entro il 2018, dovrebbe essere completata la parte amministrativa relativa alla l’unificazione della gestione dei due aeroporti campani sotto la guida di un’unica società, la Gesac: De Luca ha dichiarato di aver chiarito e definito i passaggi con il ministro Delrio. Lo scalo aeroportuale è in attesa del decreto finale di concessione.

“Dopo di che- ha aggiunto De Luca- siamo pronti per partire con la gara per l’allungamento della pista dell’aeroporto Costa d’Amalfi”. L’atteso ed annunciato ampliamento di 2,2 chilometri,che dovrà partire entro 2018 , pena il rischio di perdere il finanziamento stanziato, consentirà anche agli aerei di maggiori dimensioni di poter atterrare. Un’operazione che richiederà, secondo le prime stime, almeno un anno e mezzo di lavori, anche perché bisognerà procedere nel frattempo ad espropriare le relative aree necessarie. Poco più di 50 ettari che dovranno essere espropriati e 90 proprietari che dovranno abbandonare terreni. Poi bisognerà redigere piano industriale che avrà tra i suoi obiettivi quello di sviluppare il traffico aereo in Campania, in maniera integrata, sfruttando appieno tutte le potenzialità della regione a partire da quelle turistiche. “La fusione “darà respiro a Capodichino – ha spiegato De Luca – e ci consentirà di ampliare, secondo il programma che ci ha dato Gesac, di cinque milioni di unità i viaggiatori che arrivano in Campania a tre anni dal completamento delle nuove piste. Quindi si apre uno scenario di grande interesse per trasporto aereo”.

Autore dell'articolo: Marcello Festa