AEROPORTO COSTA D’AMALFI: PICCOLI PASSI PER IL DECOLLO

Un anno di proroga. L’ennesima attesa, stavolta ha il sapore dolce del bicchiere mezzo pieno. L’aeroporto Salerno Costa D’Amalfi ha ancora 12 mesi di tempo per evitare di perdere i 40 milioni di euro dello Sblocca Italia che si sarebbero dissolti come neve al sole entro la fine di dicembre. E’ stato approvato ieri l’emendamento al decreto fiscale dalla Commissione Finanze del Senato che proroga la scadenza della revoca dei finanziamenti per i ritardi sulla cantierabilità e appaltabilità delle opere. Che per lo scalo salernitano significa ossigeno puro visto che il tutto doveva essere presentato entro la fine di dicembre. Con l’approvazione dell’emendamento fiscale, invece, il termine viene procrastinato al 31 dicembre ma dell’anno prossimo. Nel 2019 insomma. Un piccolo, ma determinante, passo in avanti per il fatidico e definitivo decollo del Costa D’Amalfi, con l’altrettanto fatidico prolungamento ed ampliamento della pista che sarebbe la classica manna dal cielo. Una decisione quella di ieri che fa eco alle parole forti e dirette del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, durante la conferenza tenutasi lunedì scorso a Salerno. Il numero uno degli industriali, salernitano doc, aveva stuzzicato le istituzioni, invitando tra le righe chi governa a non essere partigiano dell’una o dell’altra parrocchia, ma di sforzarsi a fare qualcosa per l’interesse collettivo. Boccia ha fatto leva sul buonsenso e sulla sensibilità di tutti.

Ieri è arrivata una prima fumata bianca con la proroga che blinda i 40 milioni di euro e che suona come una boccata d’ossigeno per l’aeroporto salernitano.

Oggi un esame ancora più delicato ed importante. È in programma infatti la conferenza dei servizi al Ministero delle Infrastrutture che dovrà decidere se approvare o meno il master plan di breve e medio termine dello scalo. Inutile dire che l’argomento più importante all’ordine del giorno è il fatidico ampliamento e allungamento della pista di Volo del Costa D’Amalfi. Non è finita.

Sullo scalo salernitano pende come una spada di Damocle ancora la mancanza della concessione definitiva al volo che deve essere firmata dal dicastero delle Infrastrutture e da quello dell’Economia con tanto di decreto interministeriale. Una condizio sine qua non perché il matrimonio tra Aeroporto Salerno Spa e Gesac spa – che gestisce Capodichino oramai quasi al collasso di traffico – possa finalmente celebrarsi. Insomma, la strada è quella giusta. Adesso non resta che batterla il più in fretta possibile con il bando di gara ed il conseguente l’ottenimento della concessione totale e definitiva. Salerno chiede soltanto di spiccare il volo.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta