AGRO, PORTE GIREVOLI NELLE INCHIESTE DELLA PROCURA –

Incroci pericolosi. Nello stesso giorno, a distanza di poche ore, stati d’animo contrapposti, agli antipodi. Situazioni personali e politiche rovesciate rispetto a qualche anno fa. Tira un sospirio di sollievo Alberico Gambino, vanno in depressione Pasquale Aliberti e Monica Paolino, rispettivamente sindaco di Scafati e Consigliere Regionali. La Cassazione ha annullato senza rinvio il provvedimento del Tribunale Riesame che aveva accolto la richiesta di arresto del consigliere regionale ex sindaco di Pagani richiesta avanzata dal sostituto procuratore antimafia Vincenzo Montemurro nell’inchiesta denominata Criniera, mentre la stessa Procura ha ipotizzato a carico dei coniugi Aliberti il reato di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, concussione, corruzione e abuso d’ufficio. Sullo sfondo delle due vicende neanche lontanamente assimilabili un rapporto politico sempre teso tra Gambino e gli Aliberti, cirelliano il primo, fedeli a Forza Italia gli altri. Ma questo è altro. Di fatto c’è un’inchiesta che è partita, un’altra che ha trovato un suo epilogo. Quello che si è abbattuto ieri all’alba a Scafati è stato un vero e proprio terremoto che parte dal comune dell’agro e si propaga fino a Napoli in quantola Procura di Salerno ipotizza il reato voto di scambio. A carico della Paolino l’accusa  è in relazione alle ultime elezioni regionali dello scorso maggio quando è stata rieletta per la seconda volta in Consiglio. Nell’indagine è coinvolto anche il marito, il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti. Coinvolta nelle indagini anche una società operante nel settore della consulenza aziendale e sicurezza dei luoghi di lavoro di cui è amministratore unico il fratello del primo cittadino. L’indagine, condotta dal pm Vincenzo Montemurro, della Dda di Salerno, ha portato anche alla perquisizione dell’ufficio della Paolino, nella sede del Consiglio regionale della Campania, al Centro direzionale di Napoli. Ed ancora, controlli anche nel Comune di Scafati dove è stata sequestrata tutta la documentazione relativa all’aggiudicazione di appalti pubblici, tra cui quello relativo alla realizzazione del Polo scolastico comunale dell’importo di circa 6 milioni di euro, al conferimento di incarichi a tempo determinato ai dirigenti dell’Ente e alle determine inerenti i lavori di riqualificazione urbanistica e stradale presso lo stesso consesso amministrativo. Le indagini sono state avviate a seguito dell’esplosione di un ordigno rudimentale avvenuto a Scafati il primo novembre dello scorso anno davanti all’abitazione dei coniugi Cuomo-D’Alessandro rispettivamente cognato e sorella dell’avvocato Vittorio D’Alessandro, consigliere comunale di minoranza del comune di Scafati. Tutto questo mentre a Roma la Cassazione annullava l’ordinanza del Tribunale del Riesame che aveva disposto – su richiesta della Procura di Salerno – il carcere per il consigliere regionale, ed ex sindaco di Pagani, Alberico Gambino, coinvolto in una inchiesta su presunti intrecci tra politica e camorra. Gambino, che è al centro di diversi filoni di indagini, ma che è stato anche assolto in un processo dall’accusa di collegamenti con la criminalità organizzata dell’agro, potrà affrontare i processi da uomo libero. La Procura aveva avanzato la richiesta di carcere basando la sua tesi sulle rivelazioni di alcuni pentiti del clan Petrosino-D’Auria che aveva chiamato in causa Gambino. 

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Autore dell'articolo: Marcello Festa