AGROPOLI, NUOVA SEDE DELLA GUARDIA DI FINANZA

Si è tenuta questa mattina la cerimonia di posa della prima pietra e di inizio lavori della nuova sede della Compagnia della Guardia di Finanza ad Agropoli. All’appuntamento erano presenti il sindaco Franco Alfieri; assessori e consiglieri comunali; il comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli, Capitano Valentina Montuori; il Colonnello Massimo Manfredini, comandante del Reparto Tecnico Logistico Amministrativo GDF; il Tenente Colonnello Gaetano Murano, comandante Gruppo Guardia di Finanza; i rappresentati territoriali delle forze dell’ordine.

La caserma sorgerà in via Scarpa, nei pressi del Liceo Scientifico “A. Gatto”. Il progetto, per un valore di 1,5 milioni di euro, è stato voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alfieri. L’edificio si svilupperà su due livelli. Il primo ospiterà gli uffici e l’area operativa. Sulla parte posteriore sarà realizzata l’autorimessa. Il secondo piano, invece, sarà destinato agli alloggi.

«E’ stato un impegno preciso dell’amministrazione per garantire la presenza sul territorio di un prezioso presidio di legalità – afferma il sindaco Franco Alfieri – Diamo finalmente avvio ai lavori che ci permetteranno di consegnare alla Compagnia della Guardia di Finanza una sede moderna ed idonea per lo svolgimento delle proprie attività di contrasto e prevenzione degli illeciti che si sviluppa su un’area di competenza che va da Capaccio a Castellabate ai paesi limitrofi».

L’opera nascerà in una zona già interessata da altri interventi di riqualificazione. «Oltre al puro aspetto funzionale – aggiunge il primo cittadino agropolese – proseguiamo nell’incisiva azione di valorizzazione del tessuto urbano. Nell’area dove sarà ubicata la caserma della Guardia di Finanza, lasciata al degrado fino a qualche anno fa, sono stati già realizzati il nuovo istituto che ospita il Liceo Scientifico, la stazione degli autobus ed una strada che collega più facilmente la frazione di Muoio a Via Salvo D’Acquisto».

 

Autore dell'articolo: Barbara Albero