AL GIRO DI BOA LA CLASSIFICA NON MENTE: SALERNITANA DA RETROCESSIONE A DICEMBRE

Quattro punti nelle ultime sette giornate, comprendendo anche quella in cui ha riposato: la Salernitana non ha accelerato il suo passo nel tratto conclusivo e decisivo del girone di andata, vanificando la buona partenza e, soprattutto, confermando che il piazzamento provvisorio dopo la vittoria interna sullo Spezia, ossia il terzo posto in classifica, fosse qualcosa di effimero. I granata di Colantuono avevano toccato venti punti grazie al sofferto successo sui liguri, ma non si potevano ignorare due fattori: tante squadre avevano disputato meno partite e, soprattutto, i granata giocavano male e non mostravano progressi sotto questo aspetto, anzi erano in lenta ma inesorabile regressione come poi ha confermato la storia recente. Dalla gara con il Cittadella a quella col Pescara la Salernitana ha ottenuto solo quattro punti, perdendo quattro volte su sei. La media punti che, fino alla sosta di novembre era di 1,66 e la collocava al quinto posto reale in classifica, è precipitata a 0,66 per un totale di 1,33 che relega la Salernitana fuori dai playoff anche se non lontanissima dalla ottava piazza. Il rush finale del girone di andata ha premiato il Brescia che ha totalizzato 13 punti in 7 gare ed ha rilanciato il Verona, che ne ha conquistati 12, mentre ha bocciato la Salernitana, che ha avuto il rendimento peggiore. Purtroppo, al giro di boa, con tutte le squadre che hanno disputato lo stesso numero di gare, la classifica non mente. La Salernitana ha raccolto molto in avvio, facendo leva sulla solidità difensiva e la capacità di sfruttare le palle inattive, per poi annaspare nella seconda parte quando Colantuono e, dopo di lui,Gregucci hanno provato a darle un’impronta più offensiva. Forse, la verità nuda e cruda è che questa rosa ha fatto il massimo delle sue potenzialità, non avendo al suo interno, alla luce dell’eclissi di Di Gennaro, un centrocampista in grado di assicurarle la gestione proficua della palla e, dunque, di far alzare il baricentro e portare gli attaccanti più vicini alla porta. Di buono c’è che è stato messo fieno in cascina, ora, però, bisognerà lavorare tanto sul campo e sul mercato per migliorare la media punti da retrocessione delle ultime otto partite (sette soli punti conquistati) e mantenere fede agli impegni presi in estate, quando si prometteva una squadra da playoff.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto