ALTALENA TRA I PALI: RITORNA TERRACCIANO

Due portieri sull’altalena, forse, più giusto dire, sulla graticola. Pietro Terracciano e Thomas Strakosha non sono ancora riusciti a prendersi la porta granata. In principio ci ha provato il ragazzo albanese nato in Grecia, ma il suo mandato è durato lo spazio di due partite. Poi è stata la volta di Terracciano, ingaggiato dal Catania per aggiungere esperienza nel ruolo e coprire le spalle al più giovane estremo difensore. L’ex Avellino, però, ha vissuto una giornata no contro il Trapani e, così, a Chiavari si è rivisto Strakosha, complice anche un acciacco accusato da Terracciano. Sabato scorso, però, la porta granata è stata ancora violata e, per giunta, Strakosha ci ha messo del suo anche se Torrente e Lotito hanno assolto l’ex Lazio, prendendosela con l’arbitro. Il rimedio, insomma, è stato peggiore del male nel senso che l’alternanza in porta, come era fin troppo facile prevedere, non ha risolto ma, se possibile, amplificato il problema. Torrente sa che è chiamato a compiere una scelta definitiva perchè tenere due portieri sulla corda è soltanto controproducente. Il trainer di Cetara, che non si era più di tanto rabbuiato per la partenza di Gori, avrebbe voluto fin dall’estate una coppia composta da un giovane e da un esperto. Auspicio avveratosi solo a metà settembre, quando il campionato era già cominciato. Ed ora deve scegliere. In maniera definitiva: solo così si potranno evitare incertezze e confusione che hanno caratterizzato la gestione del delicato ruolo del portiere finora. Terracciano è favorito per la gara col Cesena. Il portiere casertano resta la prima scelta di Torrente che anche tra i pali punterà sull’esperienza. Per l’ex Catania quella di sabato non dovrà essere solo una prova di appello, ma l’occasione per ricevere una investitura certa per il resto della stagione. Dopo otto gare in cui si è sempre subito almeno un gol, a lui ed alla difesa spetterà una missione molto difficile: fermare l’attacco stellare del Cesena e chiudere finalmente la porta.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto