AREA PORTUALE: UN TESORETTO INUTILIZZATO –

Un tesoretto che si fa fatica ad utilizzare. Salerno lo possiede nell’area portuale dove tra lavori di dragaggio all’attracco per le navi di crociera e il completamento del cantiere di Porta Ovest potrebbero trovare ossigeno aziende, direttamente e indirettamente, e soprattutto lavoratori. Si calcola, infatti, che se dovessero finalmente decollare le due megaopere finanziate da fondi pubblici, nazionali ed europei, troverebbero lavora qualcosa come 130 operai quasi equamente suddivisi nei due cantieri. Da una parte c’è la vicenda relativa alle procedure amministrative paralizzate da mesi presso il Ministero dell’Ambiente per il dragaggio dei fondali del porto commerciale di Salerno, vicenda che  penalizza non soltanto imprese ed addetti dello scalo del capoluogo, ma anche i lavoratori delle costruzioni che troverebbero impiego se soltanto il lavori cominciassero sul serio, dall’altra c’è il cantiere delle gallerie di Porta Ovest che dopo il lungo e tortuoso iter giudiziario, successivo al sequestro del cantiere e alla paralisi dei lavori, dovrebbero finalmente tornare a pieno regime nel tentativo, a questo punto assai disperato, di non mandare in fumo il finanziamento europeo intercettato per la realizzazione della grande opera di riassetto della viabilità, da e per il Porto Commerciale di salerno, un progetto che, se portato a buon fine, stravolgerebbe, migliorandolo, l’intero sistema viario intorno allo scalo portuale con indubbi benefici anche per il comune capoluogo che, d’incanto, si libererebbe definitivamente del traffico di mezzi pesanti in transito per il porto commerciale. Dragaggio dei fondali, per permettere l’attracco presso la stazione marittima di navi da crociera di stazza più imponente e nuovo sistema di viabilità per l’area commerciale: il futuro economico di Salerno dipende in buona sostanza dalla messa in opera e il completamento dei due maga cantieri.

Autore dell'articolo: Marcello Festa